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Cronaca Centro / Viale de Pietro Michele

Intrappolate per mezzora nell'ascensore guasto dentro il palazzo di giustizia

Momenti di caos questa mattina in viale De Pietro. L'unico elevatore fino ad oggi funzionante (l'altro è rotto da giorni), che porta agli uffici della Procura, si è fermato. Al suo interno una cancelliera e un'uditrice. Da quasi due anni il Foro punta i riflettori contro le tante disfunzioni

LECCE - Momenti di caos questa mattina nel Tribunale di viale De Pietro. Uno dei due ascensori (l'unico funzionante, l'altro è rotto da giorni) che porta agli uffici della Procura (ordinaria e della direzione distrettuale antimafia), di gip e gup, e alle rispettive cancellerie, si è bloccato e al suo interno sono rimaste prigioniere per mezz'ora una cancelliera e un'uditrice in servizio nel Palazzo.

A nulla sarebbe servito (stando a quanto dichiarato da una delle due donne) premere il pulsante d'allarme interno alla cabina, tant'è che i soccorsi sono partiti solo quando le malcapitate sono riuscite a contattare telefonicamente il sostituto procuratore Stefania Mininni. Sono così intervenuti gli addetti alla sicurezza dello stabile e a seguire i vigili del fuoco che hanno forzato le porte e restituito la libertà alle passeggere che fortunatamente non soffrono di alcuna patologia.

Non è la prima volta che gli ascensori danno filo da torcere a personale e visitatori, soprattutto in estate a causa del sovraccarico di consumo elettrico, dovuto all’uso dei condizionatori d’aria”. Non è raro trovarci affisso sopra l’odiato foglietto che segnala: “Guasto”.

Su provvedimento d’urgenza del Tribunale al Comune di Lecce, sollecitato dall’Ordine degli avvocati, ne furono sostituiti quattro su sei. Furono abbandonati quelli di servizio alle aule penali, un tempo destinati al personale di cancelleria e alla traduzione dei detenuti (che oggi invece si spostano, manette ai polsi, al fianco del personale e dei cittadini). Ma da allora è passato un decennio. Oggi, c’è solo un ascensore che porta alla sede degli Ordine degli avvocati e ad altri uffici (l’altro è rotto da tempo), al sesto piano del Palazzo di giustizia, e spesso va in avaria e non si ferma ai piani intermedi arrecando disagio non solo ai portatori di handicap, ma anche a cittadini anziani.

E non è certo, quello degli ascensori, l'unico problema con cui devono fare tutti quelli che  il Palazzo, sede della giustizia penale, lo vivono quotidianamente. Cadono calcinacci dai muri (per questo l’intero perimetro dell'immobile è stato transennato), e le condizioni igienico-sanitarie non sono certo ottimali se si pensa che in estate pulci e pidocchi “popolano” gli uffici dei giudici. Sono proprio queste alcune delle ragioni che hanno fatto scendere sul campo di battaglia gli avvocati salentini.

Da quasi due anni il Foro punta i riflettori contro le disfunzioni della giustizia locale, dalla logistica alla sicurezza. Lo ha fatto con il lungo sciopero senza tregua, dal febbraio al maggio 2014, e con astensioni programmate, dal 22 al 27 settembre, dal 20 al 25 ottobre, dal 17 al 22 novembre, dal 29 al 30 giugno scorsi.

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