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Cronaca

IrenerI, un progetto per combattere la contraffazione e favorire l'inclusione

Parte da Lecce, sotto il sole cocente dell’estate salentina, il progetto de IrenerI, destinato a cambiare il concetto stesso dei venditori extracomunitari. Una categoria troppo spesso associata alla contraffazione e all’illegalità, due mali che affliggono il nostro sistema e che hanno ricadute sociali altissime

LECCE – Parte da Lecce, sotto il sole cocente dell’estate salentina, il progetto de IrenerI, destinato a cambiare il concetto stesso dei venditori extracomunitari. Una categoria troppo spesso associata alla contraffazione e all’illegalità, due mali che affliggono il nostro sistema e che hanno ricadute sociali altissime. Il progetto, coadiuvato da un pool di legali esperti nelle normative relative alla contraffazione e al commercio, mira a creare una rete di vendita e di venditori ambulanti, cittadini extracomunitari in possesso di regolare permesso di soggiorno e licenza di vendita. Lo scopo e la finalità sociale sono di sottrarre manodopera al mercato del falso, creare lavoro attraverso la vendita di prodotti dal costo contenuto ma di ottima fattura e design innovativo, produrre fatturato legale e combattere il circolo vizioso della clandestinità. La vera rivoluzione, culturale ed economica, è quella di creare un “brand sociale” capace di dimostrare come la legalità sia l’unico terreno fertile in cui far sviluppare l’economia, il melting pot e il commercio. Un marchio che parla di legalità, sostenibilità e futuro.

Il progetto è stato presentato in una piazza Sant’Oronzo che, nonostante il caldo soffocante, ha visto la presenza delle più importanti figure istituzionali, e di tanti curiosi. “Da subito – ha spiegato il prefetto di Lecce Giuliana Perrotta – ho abbracciato questo progetto che si collega perfettamente al percorso denominato “architettura della legalità” intrapreso già da tempo”. “La contraffazione – ha evidenziato il prefetto – ha conseguenze elevate su tutta la collettività e provoca tensioni a livello sociale, perché molto spesso gli extracomunitari sono visti come dei nemici. Con lo slogan #zerocontraffazione si capovolge questa situazione e si creano i presupposti di legalità e inclusione sociale”.

IrenerI ha già ottenuto il patrocinio del Comune di Lecce, come sottolineato dal vicesindaco Carmen Tessitore: “Siamo e saremo vicini a un progetto che serve a ridare dignità a una categoria troppo spesso vittima di intolleranza. Con IrenerI si costruisce un messaggio pace e di speranza che spero si possa presto diffondere in altre realtà”.

“E’ una bellissima iniziativa – ha commentato l’assessore Simona Manca – nata da persone come l’avvocato Salvatore Centonze, che da sempre si occupano di tematiche e di diritto degli immigrati. Un progetto che può cambiare la storia di tanti cittadini extracomunitari e creare le basi per una crescita a livello economico e sociale”.

I prodotti sono realizzati grazie a una partnership importante, quella con il marchio “Made in Carcere” nato nel 2007 grazie a Luciana Delle Donne, fondatrice di Officina Creativa, una cooperativa sociale, non a scopo di lucro. I pezzi, contraddistinti dai due marchi “IrenerI” e “Made in Carcere”, sono confezionati da donne detenute, alle quali viene offerto un percorso form

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ativo al termine del quale vengono assunte con regolare contratto di lavoro a tempo indeterminato, puntando dunque ad un definitivo reinserimento nella società civile e lavorativa. Lo scopo principale di “Made in Carcere”, infatti, è di diffondere la filosofia della “seconda opportunità” per le donne detenute e della “doppia vita” per i tessuti (si tratta sempre di materiali di recupero). Due marchi uniti per diffondere un messaggio di speranza, di concretezza e solidarietà, ma anche di libertà e rispetto per l’ambiente.

“Si punta a due fasce deboli, ai margini, come i detenuti e i venditori extracomunitari, che, con questa bella iniziativa di sinergia, si rivalutano grazie a prodotti belli e di qualità, che verranno venduti nel rispetto delle regole - dice Luciana Delle Donne. Dovrebbe essere una storia di normalità che diventa, invece, un fatto eccezionale, una bella occasione di buon vivere per restituire dignità, lavoro, competenze professionali, autonomia, indipendenza economica, a favore dell’inclusione e dell’impatto sociale”.

Innovativa e travolgente la campagna di comunicazione curata da Macete Creative Company, agenzia già nota nel panorama nazionale. I video sulla contraffazione, già diventati “virali” con centinaia di migliaia di visualizzazioni”, sono uno dei punti di forza di una campagna che ha messo al primo posto la figura dei venditori senegalesi, la cui immagine campeggia sui manifesti affissi negli angoli più strategici della città. Il sito IrenerI.it, offre un panorama a tutto tondo sul progetto e i prodotti realizzati, dando ampio spazio all’aspetto dei social network.

Il progetto IrenerI ha già ottenuto, oltre che patrocini, partnership importanti: l'Istituto di cultura mediterranea, finalizzata ad aprire il Salento al confronto e allo scambio con gli altri paesi del bacino del Mediterraneo in modo da favorirne il suo processo di integrazione o di "reintegrazione" all'interno di un tessuto storico e socio-culturale. Ha fornito “sostegno musicale”, invece, la BandAdriatica, la cui musica è la colonna sonora dell’evento. "Corri a Lecce" e IReNeri sono insieme per diffondere un messaggio di speranza, integrazione, sport, solidarietà e promozione del territorio.

Tutti i prodotti marchiati “IrenerI” sono manufatti che nascono dall'utilizzo di scarti di conceria, provenienti da aziende particolarmente sensibili alle tematiche sociali ed ambientali, secondo i più alti standard di qualità e sicurezza. Dagli scarti del pellame nascono bracciali, porta occhiali, pochette, cinture, borse, borselli e tanti altri prodotti colorati e dal design accattivante ed esclusivo. La distribuzione avverrà attraverso due canali: quello dei venditori ambulanti, e quello dei commercianti che hanno deciso di acquistare e vendere i prodotti marchiati IrenerI.

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