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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Irruppe in questura con un'ascia, condannato a 18 mesi. Dovrà risarcire un agente

Ubriaco e armato di un'ascia fece irruzione negli uffici della questura, seminando il panico e ferendo due agenti prima di essere bloccato e disarmato. Per quella notte di follia Youness Lachhab, 31enne marocchino, è stato condannato a un anno e sei mesi e a risarcire la parte civile

LECCE – Ubriaco e armato di un’ascia fece irruzione negli uffici della questura, seminando il panico e ferendo due agenti prima di essere bloccato e disarmato. Per quella notte di follia Youness Lachhab, 31enne marocchino, è stato condannato a un anno e sei mesi, pena sospesa. Una sospensione, però, vincolata al risarcimento di una delle vittime della sua fole aggressione, un agente che si è costituita parte civile con l’avvocato Fabrizio Pellegrino. Il giudice Silvia Minerva ha accolto in pieno la tesi del legale della donna, riconoscendo un risarcimento di temila euro. Nel corso del procedimento l’imputato è stato sottoposto a consulenza psichiatrica, che ha confermato la capacità di intendere e di volere al momento del fatto. Il 31enne era accusato di danneggiamento aggravato, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale e minacce.

Fu una nottata di tensione e allarme quella vissuta il 21 giugno del 2012 negli uffici della questura di Lecce, dove un marocchino in stato d’ebbrezza tenne con il fiato sospeso i poliziotti in servizio notturno. Poco dopo l’una di notte Youness Lachhab, 30enne, si presentò davanti alla centrale di viale Otranto, in cui solitamente il portone d’ingresso è ben serrato. Il caso volle, però, che una volante fosse rientrata per redigere alcuni atti. I poliziotti dovevano restituire a un cittadino (presente a sua volta negli uffici, al momento dell’incredibile episodio) uno scooter rubato in precedenza e poi recuperato. E proprio mentre gli agenti stavano terminando gli atti, si presentò Lachhab, ubriaco e armato.

Le urla dell’agente del corpo di guardia richiamarono l’attenzione dei colleghi che si trovarono dinanzi a Lachhab, visibilmente agitato, che li minacciò con un’ascia. Fu richiesto l’intervento di un’altra volante, che si trovava in movimento per normali controlli in città e solo quando il marocchino fu circondato, si riuscì a disarmarlo.

Operazione tutt’altro che semplice, con una furiosa lotta tra il marocchino e i poliziotti. Lachhab riportò una lieve ferita a un sopracciglio e due agenti, a loro volta, alcune lesioni (prognosi, cinque giorni). Disarmato e messo in condizioni di non nuocere, fu richiesta un’ambulanza del 118 per medicare le ferite. L’uomo continuò la sua folle notte anche nel pronto soccorso, prima di essere arrestato. 

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