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Cronaca Viale Otranto

Irrompe in questura con un'ascia, bloccato dopo una drammatica lotta

Assurdo episodio nella notte: un marocchino 29enne sferra tre colpi contro il portone ed entra, minacciando l'agente di guardia. Circondato, non s'è arreso. Solo dopo una colluttazione è stato disarmato. E' finito in carcere

LECCE – Ore 1,10, un uomo si presenta armato di un’ascia davanti alla sede della polizia e inizia a sferrare fendenti contro il portone. Un’agente donna comincia a urlare, mentre l’uomo si avvicina a lei, brandendo minacciosamente l’arma. Intervengono altri poliziotti e la tensione sale alle stelle. Solo dopo una pericolosa colluttazione, di fronte al naufragare di ogni tentativo di riportare l’uomo alla ragione, la situazione ha un epilogo e si può tirare un sospiro di sollievo.

Non è un rifacimento del celebre “Distretto 13 – le brigate della morte”, allucinante pellicola di un giovane John Carpenter, ma quanto successo veramente nella notte appena trascorsa, davanti alla questura di Lecce, dove un marocchino in stato d’ebbrezza ha tenuto con il fiato sospeso i poliziotti in servizio notturno, e s’è rischiato anche il peggio. All’ora in cui l’uomo, Youness Lachhab, 29enne, s’è presentato davanti alla centrale di viale Otranto, solitamente il portone d’ingresso è ben serrato. Il caso ha voluto, però, che una volante fosse rientrata per redigere alcuni atti. I poliziotti dovevano restituire a un cittadino (presente a sua volta negli uffici, al momento dell’incredibile episodio) uno scooter rubato in precedenza e poi recuperato. E proprio mentre gli agenti stavano terminando gli atti, ecco che s’è presentato Lachhab, ubriaco e armato.

E’ doveroso chiarire subito: non è uno degli extracomunitari di via Giravolte, che hanno ricevuto ingiunzione di sfratto e che questa mattina stanno manifestando davanti alla prefettura per chiedere aiuto alle istituzioni. Dunque, non è stato un modo folle di portare avanti la protesta per quella drammatica situazione. Il marocchino risiede altrove, in città, con una sua amica, e i motivi che l’hanno condotto a un gesto così clamoroso non sono ancora del tutto chiari. Si sa solo che era sbronzo, e che, dopo aver sferrato tre colpi d’accetta contro un’anta del portone spalancato, ha fatto irruzione all’interno.

lchhab Youness-2Le urla dell’agente del corpo di guardia hanno richiamato l’attenzione dei colleghi che si sono così trovati davanti ad una scena a dir poco surreale. Lachhab, visibilmente agitato, li ha minacciati di morte e vano è risultato ogni tentativo di farlo desistere da gesti ancor più insani. E’ dovuta così intervenire sul posto un’altra volante, che si trovava in movimento per normali controlli in città e solo quando Lachhab è stato circondato, si è potuto disarmarlo.

E’ stata una lotta drammatica, quella tra il marocchino e i poliziotti. Lachhab ha riportato una lieve ferita a un sopracciglio e due agenti, a loro volta, alcune lesioni (prognosi, cinque giorni). Disarmato e messo in condizioni di non nuocere, è stata richiesta un’ambulanza del 118 per medicare le ferite. Ma anche condotto al pronto soccorso dell’ospedale “Vito Fazzi”, Lachhab ha continuato a sbraitare, rendendo la vita complicata ai sanitari e ai pazienti presenti in quel momento. Una notte veramente agitata, dunque, terminata con il suo arresto. Le accuse: danneggiamento aggravato, tentato omicidio, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale, minacce aggravate, porto abusivo d’arma e pure ricettazione di documenti. Addosso il 29enne non aveva la sua carta d’identità, ma quella di un’altra persona.                       

 

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