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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Iskenia, caso chiuso: non luogo a procedere per tutti

Archiviate le posizioni della senatrice Adriana Poli, del marito Giorgio Bortone, del consuocero Giuseppe Montefrancesco e di Pasquale Corcelli, legale rappresentante della società lussemburghese

LECCE - Il caso Iskenia? Nulla di fatto, non luogo a procedere per tutti. La sentenza pronunciata questo pomeriggio dal giudice per l'udienza preliminare Annalisa De Benedictis fa calare il sipario su una delle vicende più discusse e chiacchierate degli ultimi anni, e che vedeva coinvolti la senatrice Adriana Poli Bortone , il marito Giorgio Bortone, il consuocero Giuseppe Montefrancesco e Pasquale Corcelli, legale rappresentante dell'Iskenia. "Un affare di famiglia", definito da coloro che vedevano i legami parentali in seno all'operazione come una marcata attestazione del presunto malcostume, "un processo alle intenzioni" invece per coloro i quali vedevano uno sproporzionato interesse della Procura di Lecce in merito alla vicenda, penalmente priva di fondamento.

A portare il caso alla ribalta delle cronache, durante le competizioni elettorali nella primavera del 2007, ci pensò Mario De Cristofaro, all'epoca fra candidati alla poltrona di primo cittadino con i Socialpopolari: a finire sotto i riflettori una delibera dell'ex giunta Poli datata 2004 in cui si prevedeva la possibilità di una variazione di destinazione d'uso per alcuni terreni agricoli che erano stati acquistati qualche mese prima da una società anonima lussemburghese. Quando si scoprì che la società acquirente, Iskenia, vedeva come socio il consuocero, dell'allora sindaco Poli si scatenò un vero e proprio terremoto mediatico e giudiziario.

Il primo nome e per molto tempo il solo a finire sul registro degli indagati fu quello di Pasquale Corcelli, 63 anni, legale rappresentante della società Lussemburghese. Nello specifico, la tesi accusatoria si basava sul fatto che la società avesse acquistato, nel settembre 2004, 48 ettari di terreno agricolo situato in località Masseria Pumetti, a ridosso di Torre Veneri, per un prezzo di 1,86 euro al metro quadro. E fin qui nulla quaestio, sennonché nel dicembre veniva inserita all'interno della bozza del Documento programmatico preliminare al piano urbanistico generale la variazione di destinazione d'uso di quei terreni, che se fossero divenuti da agricoli in suoli edificatori sarebbero valsi molto di più, quasi 6 milioni e mezzo di euro a fronte del prezzo pagato di poco superiore al milione.

Ma in seguito ad indagini più accurate, fu lo stesso pubblico ministero titolare del fascicolo, Marco D'Agostino, a chiedere l'archiviazione, respinta nel gennaio scorso dal gip Ercole Aprile. Nell'avviso di conclusione delle indagini preliminari notificato il mese scorso, la lista degli indagati si era allungata: iscritta con l'accusa di tentato abuso d'ufficio e rivelazione di segreto d'ufficio la stessa senatrice di Io Sud, Giuseppe Montefrancesco, socio di Iskenia, ed il marito della senatrice stessa, l'avvocato Giorgio Bortone, che si era occupato di redigere il contratto di compravendita dei terreni fra la società lussemburghese e l'originario proprietario, Zaccaria Gino Pranzo.

Oggi uno dei difensori della senatrice, l'avvocato Pietro Quinto, ha depositato un'articolata memoria, dove ha illustrato sotto il profilo del diritto urbanistico la natura e la funzione del documento programmatico preliminare, che in quanto tale non imponeva un obbligo di astensione da parte dell'allora sindaco Poli. Inoltre, ha spiegato ancora il legale, il documento programmatico non era coperto da alcun vincolo di segretezza tant'è che proprio per iniziativa della senatrice sulla bozza del documento programmatico vi fu un'ampia consultazione pubblica, peraltro non prevista, al fine di favorire gli apporti collaborativi di associazioni, enti e privati cittadini sul futuro assetto della città. Alla fine quei suoli erano agricoli e tali sono rimasti. Del collegio difensivo facevano anche parte gli avvocati Stefano De Francesco, Viola Messa, Luigi Covella, Francesco Susca, Stefano Bortone, Angelo Pallara ed Ester Nemola.

Angelo Tondo, presidente di Io Sud: " Caso assurdo e montato ad arte"

"Un caso veramente assurdo e montato ad arte da chi questo mestiere lo ha fatto per anni avvelenando la vita politica cittadina. Oggi, colui che gridò alla grande speculazione, ed insieme con lui gli sciacalli della politica di destra e di sinistra dovrebbero fare un bagno di umiltà e chiedere scusa pubblicamente a chi ha amministrato la nostra città risvegliando l'orgoglio di essere cittadini di Lecce e creando tantissime opportunità di sviluppo come nessun altro prima e dopo di lei".

"Ho taciuto sino ad ora solo per il rispetto e la fiducia che nutro nei confronti della magistratura che ha il diritto di lavorare senza pressioni mediatiche". Questo commento arriva invece da Franceca Mariano, consigliere comunale di Io Sud, già assessore all'epoca della Giunta Poli. "Oggi voglio esprimere ad alta voce la mia soddisfazione per l'epilogo della vicenda Iskenia. Confermo i miei sentimenti di stima ed affetto nei confronti di Adriana Poli Bortone: cara Adriana andiamo avanti", conclude.

Rotundo: "Resta l'inopportunità politica della vicenda"

"Ci felicitiamo per l'assenza di reati perché sapere che i comportamenti sotto esame della magistratura non hanno travalicato il codice penale fa sempre piacere. D'altro canto per noi un conto è il versante penale un conto è quello politico e nella nostra iniziativa non abbiamo mai privilegiato gli aspetti penali, le cui valutazioni spettano solo ai magistrati, ma il carattere politico della vicenda". Il commento alla notizia arriva dal capo dell'opposizione di Palazzo Carafa, Antonio Rotundo. Che aggiunge: "Da questo punto di vista i fatti accertati confermano i rilievi d'inopportunità politica che come centrosinistra abbiamo dall'inizio denunciato e che restano tutt'ora validi. Ed è in coerenza con tale impostazione che dando seguito all'impegno assunto davanti agli elettori in campagna elettorale di fare in modo che i suoli restassero nell'attuale destinazione agricola abbiamo presentato un'apposita mozione approvata dal Consiglio comunale a larga maggioranza", conclude Rotundo.

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