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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Via Giacomo Leopardi

Elezioni presidenza nel Credito cooperativo Terra d'Otranto sotto la lente della Procura

I carabinieri del Reparto operativo speciale hanno eseguito, questa mattina, controlli nella filiale principale dell'istituto di credito, a Lecce, assieme ai colleghi di Campi Salentina. Sono stati acquisiti documenti e dati, per verificare le modalità con cui si è svolto il rinnovo delle cariche sociali, domenica 4 maggio

LECCE – Estorsione aggravata dal metodo mafioso: sulla scorta di quest’ipotesi di reato, la Procura di Lecce sta sondando il campo all’interno degli uffici del Credito cooperativo di Terra d’Otranto.

Fin da questa mattina nell’istituto bancario, con sede legale a Lecce e sociale a Carmiano, e che annovera diverse filiali (un’altra a Lecce, oltre che a Carmiano, ma anche a Melendugno, nella sua frazione Borgagne e a Monteroni di Lecce) si sono susseguite acquisizioni di documentazione di vario genere, sia informatica, sia cartacea.

L’indagine è coordinata dal sostituto procuratore Carmen Ruggiero, che ha eseguito un blitz insieme ai carabinieri del Ros, il Reparto operativo speciale dell’Arma, comandati dal tenente colonnello Paolo Vincenzoni, e ai militari della compagnia di Campi Salentina, diretti dal maggiore Nicola Fasciano. L'accesso alla documentazione ha riguardato in particolare, ma non solo, la sede centrale, al civico 26 di viale Leopardi.

Tutto è nato da un esposto presentato alla Dda di Lecce e che vede al centro il rinnovo delle cariche sociali, risalente al 4 maggio scorso.

Solo due settimane addietro, infatti, è stato riconfermato il nome del presidente uscente, Dino Mazzotta (fratello del primo cittadino carmianese, Giancarlo Mazzotta). Gli inquirenti stanno analizzando i dati a disposizione, per stabilire se vi siano state anomalie durante il rinnovo degli incarichi.

Sono 1950 i soci dell’istituto di credito salentino (evoluzione della Cassa rurale ed artigiana, fondata nel 1957 a Carmiano). E, dunque, qualcuno ha adombrato il dubbio che possano essere state esercitate pressioni per favorire la lista della presidenza uscente. Mazzotta è stato confermato alla presidenza con mille e 147 voti, mentre il gruppo stretto all’altro candidato, Giulio Ferreri Caputi, anch’egli carmianese, ne ha ottenuti 525.

E s'è trattato di un’elezione caratterizzata da una sorta di competizione dal sapore elettorale, con tanto di manifesti affissi dentro Carmiano. Ovviamente, quanto espresso nell’esposto, dovrà ora trovare conferma o meno nell’indagine che ha appena preso le mosse.

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