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Cronaca

L'Asl leccese non conferma nuovi casi di decesso nel Salento per l'influenza

La notizia si era diffusa a margine di un convegno tenuto dalla direttrice dell'Osservatorio epidemiologico pugliese, Cinzia Germinario, che ha fatto il punto della situazione. Ma l'Azienda sanitaria salentina per ora non ha confermato. Resta però alta l'attenzione sul fenomeno

BARI – L’Asl di Lecce, per ora, ha smentito l’esistenza di nuovi casi di decesso a Lecce dovuti all’influenza. La notizia si era diffusa questa mattina da Bari, nel corso di un convegno tenuto dalla direttrice dell'Osservatorio epidemiologico pugliese, Cinzia Germinario, che ha fatto il punto della situazione sul fenomeno in Puglia. “La crescita dei casi sta aumentando e ci auguriamo che il picco arrivi il prima possibile, in modo da registrare una riduzione dei casi più preoccupanti”, ha detto durante l’esposizione degli ultimi dati.

La specialista ha anche aggiunto che sono al momento quaranta, in tutto, le persone che hanno contratto la forma virale in modo grave, ma anche che risale alla notte scorsa l’ultimo decesso, il sesto accertato dovuto alla “suina”. Probabilmente è stato un refuso a generare l’equivoco. In prima battuta, infatti, si era parlato di una morte a Lecce. Di certo, una vittima c'è, ed è effettivamente della notte scorsa, ma si tratta di un 47enne spirato all’ospedale “San Paolo” di Bari, un uomo che peraltro aveva già contratto altre patologie.

LeccePrima ha contattato fonti ufficiali dell’Asl di Lecce, che (almeno per il momento, salvo ulteriori comunicazioni) hanno rassicurato: non si sarebbero registrati nuovi decessi imputabili al virus H1N1 nelle ultime ore. Gli ultimi episodi restano, dunque, quelli di cui si è scritto di recente. Al “Vito Fazzi”, il 30 gennaio, è spirato un uomo di 70 anni originario di Corato, mentre due giorni prima si era verificato il decesso di una 78enne di San Cesario di Lecce.

Di certo, il fenomeno, su tutto il territorio, sta generando comportando seri problemi perché il virus, come noto, è il “quello pandemico del 2009 e in misura minore della forma modificata, H3N2 che rappresenta circa il 10 per cento dei casi”, come ha detto ancora la direttrice, ascoltata da BariTYoday. E per questa variante il vaccino potrebbe avere scarda efficacia: “E’ comunque consigliabile farlo – ha sostenuto Cinzia Germinario - anche perché si tratta di pochi casi: per il restante 90 per cento è efficace”.

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