OTRANTO - Un’emergenza continua, che torna a proporsi in maniera prepotente: da ormai quattro giorni il fenomeno immigrazione clandestina torna a palesarsi sulle coste salentine. Piccoli gruppi che, nella maggior parte dei casi, riescono a raggiungere la terraferma, prima di essere rintracciati. Era già accaduto martedì scorso, nella tarda serata, quando un gruppo di sei asiatici era stato fermato alla stazione di Otranto. All’indomani, nei territori limitrofi alla città dei Martiri, erano stati ritrovati altri undici migranti, probabilmente arrivati nello stesso sbarco dei sei.

Ieri, poi, 34 persone sono state ritrovate nelle stazioni di Maglie ed Otranto, mentre, nella serata, 12 a Castrignano del Capo. Oggi, il nuovo capitolo, con 35 persone, tutti di sesso maschile, recuperate all’altezza di Porto Badisco, marina otrantina, mentre girovagavano nella litoranea che conduce da Otranto a Santa Cesarea Terme.

A fermarli, dopo una segnalazione, gli uomini del commissariato di polizia, congiuntamente ai carabinieri della stazione locale. I soggetti, tutti adulti, sono stati condotti al “don Tonino Bello”, dove sono assistiti dai volontari della Misericordia e hanno ricevuto soccorso dal personale medico del 118. Nessuno di loro ha mostrato precarie condizioni fisiche.

Incerta al momento la provenienza, sebbene, si sospetta che si tratti di un gruppo misto composto da bengalesi, pakistani, afghani. Si ricerca anche l’imbarcazione che li avrebbe fatti condotti fino alla costa di Badisco. Nel pomeriggio, si terranno le procedure di identificazione. E, dopo che, nella tarda serata di ieri, il plesso di Otranto era tornato a liberarsi, con lo smistamento degli immigrati nelle strutture pugliesi, con lo sbarco di questa notte e quello di ieri sera, i numeri tornano ad essere quasi al limite con 47 unità totali.