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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

La crisi frena anche la richiesta di giustizia. E si fanno meno ricorsi al Tar

Corrado Allegreta, presidente del Tribunale amministrativo pugliese, spiega così la sensibile riduzione dei ricorsi depositati. Nel 2012, presso le sedi del Tar della regione, ne sono giunti il 16,9 per cento in meno rispetto all'anno precedente

BARI – La crisi morde, e si sente. Morde a tal punto che, tra i costi che molti cittadini decidono di tagliare, vi sono anche quelli legati alla giustizia. Almeno, è questa la motivazione fornita da Corrado Allegreta, presidente del Tribunale amministrativo pugliese, per spiegare una sensibile riduzione dei ricorsi depositati. Nel 2012, presso le sedi del Tar della regione, ne sono giunti il 16,9 per cento in meno rispetto all’anno precedente. Vale a dire, appena mille e 849 contro i 2mila e 226 del 2011.

Il dato emerge dalla relazione del presidente, enucleato nel corso dell'inaugurazione dell'anno giudiziario amministrativo. Per Allegretta, secondo quanto riporta l’Ansa, cifre che dovrebbero riflettere l’andamento economico italiano, in ogni settoei: edilizia, urbanistica, ambiente, attività contrattuale pubblica. “Certo è - ha rilevato il presidente - che il rallentamento delle dinamiche economiche e sociali consegue necessariamente la contrazione anche del loro risvolto contenzioso”. Le domande di giustizia al Tar Puglia – rileva ancora l’Ansa - nel 2012 sono state 2mila e 257 rispetto alle 2mila e 597 del 2011 e di queste quasi il 53,2 per cento recava la richiesta di misura cautelare.

“Alla flessione - secondo Allegretta - sicuramente ha concorso l'inasprimento del costo d'accesso alla giustizia. Il contributo unificato dovuto per ogni domanda nuova, secondo la legge numero 228 del 2012, di sicuro rappresenta un forte disincentivo specialmente nel contenzioso relativo agli appalti. L'eccessiva tassazione di un servizio concernente il diritto che ben può essere annoverato tra quelli fondamentali della persona, qual è quello di accedere alla giustizia, si risolve in concreto nel conculcare il diritto stesso”.
In particolare, nell'edilizia ed urbanistica i ricorsi proposti nel 2012 sono stati 346 a fronte dei 395 del 2011, di questi il numero più elevato di impugnazioni (152) riguarda un abuso edilizio. Anche le controversie in materia di ambiente sono in calo: le nuove cause sono 173 rispetto alle 266 del 2011 e riguardano prevalentemente lo sfruttamento delle fonti rinnovabili di energia, con un numero di ricorsi sensibilmente minore (128 del 2012) rispetto al 2011 (252).

“Quanto alla Regione, notificataria della maggior parte dei ricorsi in materia, sconta - ha spiegato Allegretta – per un verso incertezze normative dovute in parte ai difficili equilibri tra le sue competenze ed attribuzioni e quelle dello Stato, e dall'altro a mutamenti di politica nel governo del territorio in un campo in cui premono, come è ben noto, forti interessi economici”.
Dalla relazione – prosegue la nota dell’Ansa - emerge che sono diminuiti anche i giudizi instaurati sull'attività contrattuale pubblica. I nuovi ricorsi sono 170 (nel 2011 erano 196), mentre nella materia relativa al servizio sanitario “i dolorosi provvedimenti imposti dalla riduzione della spesa pubblica - secondo il presidente Allegretta - hanno comportato un'impennata della liti da 97 nel 2011 a 131 nel 2012”.

“La risposta che il Tar Bari ha dato alla domanda di giustizia nel 2012 – conclude Allegretta – si connota per alcuni dati positivi: i ricorsi decisi (2mila e 487) sopravanzano quelli depositati nello stesso anno (mille e 849) di ben 638 unità; le sentenze sono passate dalle mille e 652 del 2011 alle mille e 862 del 2012; i ricorsi in attesa di definizione sono diminuiti da 5mila e 339 a 4mila e 701”.

Secondo il presidente della Regione, Nichi Vendola, che è intervenuto alla cerimonia, "la giustizia è sempre più lontana dal sentimento concreto del cittadino". "Si acuisce la divaricazione tra amministrazione della giustizia e sentimento della giustizia. Il nuovo legislatore dovrà - secondo Vendola - tornare puntualmente sulla questione dopo le improvvisazioni che hanno scandito la recente attività di un legislatore particolarmente emotivo". Il presidente Vendola ha poi spiegato come in alcune materie, quella ambientale in primis, "i poteri concorrenti Stato-Regioni abbiano concorso ad ingigantire la confusione, reso difficile vita ad imprenditori e ai pubblici amministratori che han tentato di supplire alla latitanza del legislatore nazionale".
 

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