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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

La cucina come un ring: botte tra cameriere e il cuoco

Denunciato 43enne di Monteroni, che lavora con la sorella titolare di una pizzeria di Lecce. Avrebbe aggredito il cuoco 31enne cingalese perché sbagliava ordinativi. Ma si difende: "Ha iniziato lui"

Sul ring della cucina salgono cuoco e cameriere. Ai punti vince il cameriere, ma invece di un premio, "guadagna" una denuncia per lesioni personali. Botte da orbi e sangue sui grembiuli dove solitamente le macchie rosse sono quelle di passata di pomodoro. E per tutti, una visita in ospedale per medicare le ferite. E' successo ieri notte in via Taranto, a Lecce. All'origine, un violento diverbio fra un cuoco 31enne cingalese ed un cameriere 43enne di Monteroni di Lecce, fratello della titolare di una pizzeria. Un'aggressione univoca o una scazzottata senza esclusione di colpi? Le versioni in parte contrastano fra loro, ma per il momento unico denunciato è il salentino. La segnalazione, per la quale sono dovuti intervenire gli agenti di polizia della sezione volanti, è scattata intorno all'1,30.

Quando i poliziotti sono intervenuti su posto, la contesa era da poco terminata. Restavano piuttosto i segni, evidenti sul volto di un giovane 31enne dello Sri Lanka, con regolare permesso di soggiorno: l'occhio destro tumefatto ed i vestiti macchiati di sangue, con una vistosa ferita lacero contusa sul sopracciglio destro e un'altra ferita sul labbro superiore. Medicato sul posto dal personale del 118, prima di essere condotto in ospedale, il giovane straniero è stato ascoltato per cercare di ricostruire i fatti. Il 31enne, in perfetto italiano, ha così fornito la sua versione, sostenendo che pochi minuti prima dell'intervento della volante, il fratello 43enne della titolare della pizzeria, nella quale risulta regolarmente assunto in qualità di cuoco, aveva iniziato ad offenderlo definendolo "incapace" e colpendolo con pugni e calci. Svincolatosi in qualche modo, era riuscito ad uscire dal locale, componendo egli stesso con il proprio cellulare il 113. E in mezzo alla strada, sempre secondo la sua versione dei fatti, sarebbe stato raggiunto e colpito ancora, con ripetuti pugni e calci sul viso e sul resto del corpo, fino al provvidenziale intervento di alcuni passanti. A quel punto, il 43enne si sarebbe allontanato dal posto in auto. Grazie a queste informazioni, i poliziotti in breve tempo sono riusciti a rintracciare l'uomo per condurlo negli uffici della questura; contemporaneamente il cuoco ferito veniva trasportato d'urgenza in ospedale con l'autoambulanza.

La prima cosa che i poliziotti hanno notato sulla camicia del cameriere, sono state alcune macchie ematiche. L'uomo stesso ha riferito agli agenti di avvertire forti dolori alla mano destra, e pertanto, prima di interrogarlo, è stata chiamata un'altra ambulanza, per il trasporto presso l'ospedale di Copertino, con una sospetta frattura alla mano destra. Visitato, si è constatato come in realtà avesse solo una forte contusione, giudicata guaribile in 15 giorni. In merito ai fatti, il monteronese ha quindi reso una sua ricostruzione, confermando che il cingalese lavora come cuoco presso la pizzeria di sua sorella, dove anche lui collabora da qualche tempo come cameriere. Il diverbio sarebbe sorto dopo la chiusura della pizzeria, ed i motivi sarebbero stati di tipo lavorativo.

Il 43enne ha attribuito al cingalese scarsa attitudine: a suo giudizio, oltre a sprecare alimenti, avrebbe continuato a sbagliare in continuazione gli ordinativi delle pietanze da servire ai clienti. E richiamato ad una maggiore responsabilità, il cuoco lo avrebbe offeso dicendogli: "Sei un italiano del c…, a te non devo dare nessuna spiegazione, sei l'ultimo arrivato". Sarebbe stata questa presunta frase, secondo il 43enne, la molla che avrebbe spinto al litigio, conclusosi in modo violento. Il cameriere ha anche sostenuto che ad iniziare a menar le mani sarebbe stato proprio il cingalese che gli avrebbe dato un violento colpo con il casco al braccio, determinando quella che a suo dire sarebbe stata una reazione di difesa e non un'aggressione. Il cuoco, che nel frattempo era stato condotto presso il pronto soccorso del "Vito Fazzi", è stato giudicato guaribile con 20 giorni di prognosi. Ascoltate le due versioni, la polizia ha ravvisato responsabilità da parte del cameriere di Monteroni. L'uomo, incensurato, è stato deferito in stato di libertà.

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