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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

La morte del detenuto salentino oggetto di un'interrogazione

Sarà presentata ai ministri della Giustizia e della Salute, Andrea Orlando e Beatrice Lorenzin. A farsene promotori, i parlamentari del Pd Salvatore Capone ed Elisa Mariano: "Troppe ombre sul caso"

LECCE – La morte di Cesario Antonio Fiordiso resta a tutt’oggi un punto interrogativo. La vicenda, narrata in ogni dettaglio in un recente articolo di LeccePrima, diventa ora oggetto di un’interrogazione. A farsene promotori, Salvatore Capone ed Elisa Mariano, deputati pugliesi Pd e componenti della Commissione affari sociali della Camera.

L’interrogazione sarà presentata ai ministri della Giustizia e della Salute, Andrea Orlando e Beatrice Lorenzin.

Secondo i parlamentari, sono troppe le ombre che si addensano sulla morte del 31enne di di San Cesario di Lecce, detenuto nel carcere di Taranto. L’uomo era stato prima a Lecce, passando dal penitenziario della città jonica, trasferito quindi ad Asti, per poi ritornare a Taranto. E’ deceduto l’8 dicembre dello scorso anno presso il reparto di Rianimazione dell’ospedale “San Giuseppe Moscati”.

“Si faccia piena luce sulle condizioni di Antonio Fiordiso nell’ospedale di Taranto e nei mesi che hanno preceduto il suo ricovero”, chiedono i parlamentari.

“A quanto emerge dalle ricostruzioni di stampa - affermano - questa vicenda presenterebbe più di qualche interrogativo particolarmente tragico”. “Leggiamo di una situazione fisica al limite e di cartelle cliniche che parlerebbero di crollo epatico, setticemia, disidratazione, blocco renale, shock settico in paziente psicotico, tetra paresi spastica”.

“La famiglia – aggiungono - parla di mancato avvertimento sui trasferimenti di Antonio Fiordiso e sul suo reale stato di salute. Sapere la verità è un diritto dei familiari e di tutti noi. In carcere non si può e non si deve morire”, concludono.

Per ripercorrere tutte le tappe della vicenda, consigliamo di leggere il reportage, ma avvisando anche i lettori che contiene immagini forti che potrebbero turbare la sensibilità.  

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