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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Cannole

La vetrina non si rompe: fuggono e lasciano le armi

Tre rapinatori tentano il colpo con "spaccata" all'ufficio postale di Cannole. Il vetro antisfondamento regge all'impatto con una Panda rinforzata da traversina in legno e la banda scappa con due auto

Hanno tentato il colpo a sorpresa con armi, ma soprattutto con una tecnica già altre volte sperimentata: lo sfondamento della vetrina con un'auto "rinforzata". La cosiddetta "spaccata", che però questa volta non è riuscita. Ed i malviventi hanno dovuto darsi ad una fuga precipitosa, cambiando persino auto due volte. E' successo questa mattina a Cannole. Tre persone, armate di tutto punto, con volti travisati da passamontagna, hanno tentato di infrangere il vetro dell'ufficio postale di via Umberto I, procedendo in retromarcia con una Fiat Panda, rinforzata nella parte posteriore con una traversina in legno. La porta d'ingresso è stata scardinata, ma il vetro antisfondamento a protezione della zona dove sorgono gli uffici ha retto all'impatto. In quel momento erano presenti una decina di persone e due impiegati impegnati nelle operazioni dietro agli sportelli. Alcuni clienti sono caduti per terra per l'onda d'urto.

I rapinatori non ci hanno pensato due volte. A quel punto il rischio di essere sorpresi dalle forze dell'ordine, ingaggiando magari un conflitto a fuoco, è iniziato a diventare troppo alto. Si sono allontanati in fretta e in furia in direzione di Lecce, a bordo di una Fiat Punto. Nel frattempo, i carabinieri della stazione di Bagnolo del Salento e della compagnia di Maglie si erano già messi sulle loro tracce. Tallonati, i rapinatori hanno abbandonato la Punto in località "Muzze", in territorio di Carpignano Salentino. Qui hanno anche lasciato le armi ed i cappucci, fuggendo a bordo di un'Alfa Romeo 156 di colore grigio, di cui non è stato possibile prendere la targa, facendo perdere definitivamente le proprie tracce.

I militari hanno rinvenuto nelle campagne un fucile automatico di marca Breda, calibro 12, con caricatore contenente tre cartucce, risultato rubato a Lecce (la denuncia risale all'aprile del 2005); una pistola semiautomatica Beretta calibro 7,65, con matricola non rilevabile, completa di caricatore contenente sette colpi; una pistola semiautomatica calibro 7,65, di fabbricazione cecoslovacca, senza matricola, completa di e con tre colpi in canna; cinque cartucce calibro 12 da utilizzare per il fucile, un involucro contenente 19 cartucce calibro 7,65. E ancora, tre passamontagna, una calzamaglia ed un paio di guanti. Un vero e proprio arsenale pret-a-porter, tutto posto sotto sequestro per i successivi accertamenti tecnico-scientifici

I primi accertamenti hanno permesso di stabilire che la Panda usata per tentare di sfondare l'ufficio postale era stata rubata a Trepuzzi il 30 settembre scorso. Rubata anche la Punto, a Carmiano, appena una settimana prima. I danni arrecati agli infissi e agli arredi degli uffici sono da quantificare. Nessuna delle persone presenti, comunque, per fortuna ha subito lesioni. Le autovetture sono state restituite ai legittimi proprietari. Il luogo dove sono state rubate, la stessa direzione assunta dai malviventi al momento della fuga, fanno pensare ad una banda specializzata del Nord-Salento, al confine fra le province di Lecce e Brindisi.

La mattina del 3 giugno scorso, intorno alle 8,30 una rapina quasi identica nelle modalità venne eseguita presso l'ufficio postale di via Roma di Diso. Un rapinatore armato di pistola fece irruzione, intimando ad alcune persone presenti di sdraiarsi per terra e a due dipendenti di andare nel retro. Altri due, a bordo di un fuoristrada Toyota rubato a Lecce, con attaccati due tronchi in legno bloccati con alcuni conci di tufo per amplificare il danno, mandarono in frantumi la vetrina dell'ufficio. Sotto il tiro delle armi si impossessarono quindi dei plichi con i soldi delle pensioni, per un totale di 30mila euro, e riuscirono a fuggire.

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