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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Specchia

La Via dei frantoi ipogei. Sotto le strade di Specchia

Tornano a rivivere quattro testimonianze dell'archeologia industriale salentina. Il suggestivo percorso sarà inaugurato sabato 5 Luglio con la cerimonia di riapertura di 4 Frantoi Ipogei comunali

Dopo un accurato lavoro di recupero e restauro, partendo dallo spazio antistante l'ex Convento dei Francescani Neri, si svolgerà a Specchia sabato 5 Luglio alle 19, la cerimonia di riapertura di 4 Frantoi Ipogei comunali.

Ecco come si snoda la "Via dei Frantoi Ipogei": Ex Convento dei Francescani Neri, via Perrone, via Principe Orsini, via Cicca, via Garibaldi, un percorso in uno dei borghi più suggestivi d'Italia", quasi interamente sotterraneo. Durante il percorso potranno ammirare quattro frantoi ipogei: Scupola, Cicca, Perrone, Francescani Neri, che insieme agli altri presenti nel sottosuolo di Specchia sono le testimonianze storiche dell'enorme produzione dell'olio d'oliva che questa cittadina vantava nei secoli scorsi e possono essere considerati gli ultimi esempi d'archeologia industriale. Valorizzarli, restaurarli e recuperarli, significa evidenziare il faticoso lavoro di generazioni di salentini per produrre un antico condimento, ma sempre nuovo.

Nel corso della serata, organizzata dal Comune di Specchia, sarà proiettato il cortometraggio dal titolo: "Dei Nachiri e dei Mercanti", con la regia di Corrado Punzi e la produzione di Edoardo Winspeare, realizzato nell'ambito del Programma comunitario "Leader Plus" per le iniziative di "spettacolarizzazione" del Frantoio Ipogeo "Mulino a Vento"di Uggiano La Chiesa.

A Specchia, come nel resto del Salento, i frantoi sono stati edificati nei secoli XV - XIX, ipogei ed in minima parte semipogei, sono stati ricavati in banchi calcarenitici di "tufo" o "pietra leccese". Il piano di calpestio è inferiore dai tre ai cinque metri, rispetto al piano stradale o piano campagna. Si presume che fossero di due tipi le ragioni per cui i frantoi erano realizzati sottoterra, il primo di natura economica, in quanto la facilità di scavo rendeva più conveniente il lavoro al contrario della sua costruzione in superficie; la seconda è di natura tecnica, infatti, per agevolare la separazione della acqua de sentina dall'olio d'oliva, occorreva mantenere una temperatura costante che si aggirava intorno ai 19 20 gradi, anche per questo motivo si preferiva orientare l'ingresso verso Sud, per ripararsi dal vento di tramontana.

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