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Cronaca Rudiae / Via Don Bosco

Ladro leccese ruba merce in casa di un senegalese che "indaga" e lo scova

Antonio Adriano Dito, 38enne, è stato incastrato dalla sua vittima che come un vero investigatore ha interrogato diversi connazionali per strada, riuscendo a rintracciarlo nella sua fuga. N'è nata una zuffa dopo la richiesta di un riscatto per tre giubbotti. E alla fine è arrivata la polizia

LECCE – Prima gli ruba la merce, dopo tenta persino l’estorsione: “Paga se vuoi gli abiti indietro”. Ma la vittima non cede e si dimostra un vero osso duro. Tanto che prima segue le tracce del ladro come un vero investigatore, interrogando tutti i testimoni scovati strada, poi lo scova e si azzuffa per riavere indietro il maltolto, non cedendo alle richieste, e alla fine si vede ricompensato dall’arrivo di una volante di polizia. Una volta ricostruita la vicenda in ogni dettaglio, infatti, per Antonio Adriano Dito, 38enne leccese, non c’è stato scampo: sono scattate le manette.

Se Dito è leccese, la vittima è un giovane senegalese residente nel rione San Pio. Ha avuto la cattiva idea di lasciare la porta di casa socchiusa. Certo, doveva solo fare poche decine di metri per gettare la spazzatura e rientrare. Ma tanto è bastato a Dito per intrufolarsi e uscire dall'appartamento con una busta blu. Dentro c’erano tre giubbotti. 

Il senegalese ha anche avvistato il 38enne da lontano, per alcuni istanti. Nel rientrare, infatti, il derubato ha scorto l’uomo mentre usciva furtivamente da casa con la busta, a passo piuttosto svelto. Così l’ha inseguito a piedi fino a Porta Rudiae, ma senza riuscire a raggiungerlo. Non per questo s’è dato per vinto. Ha pensato bene di ritornare indietro e inforcare la sua bicicletta per andare in giro e cercarlo in modo più celere.

DITO Antonio Adriano 19.7.1971-2-2-2Non poteva certo sapere, il leccese, che è nata una sorta d’indagine, frutto anche della solidarietà fra connazionali e del loro sguardo attento. Arrivato in via Libertini, infatti, il giovane africano ha incrociato un primo senegalese, al quale ha chiesto informazioni, descrivendo il fuggitivo. Questi gli ha riferito di aver notato effettivamente il soggetto, indicandogli anche la direzione di fuga: prima verso le cosiddette Giravolte, poi in via Duca degli Abruzzi.

Arrivato qui, un altro connazionale, sempre dalla descrizione fornita, ha ricordato di aver visto l’uomo con la busta blu dirigersi verso la stazione. Giunta in zona sempre in sella alla sua bicicletta, la vittima ha finalmente notato Dito in via Don Bosco. Ed è stata la tappa finale del "tour di Lecce".

L'extracomunitario non ci ha pensato un istante: gli si è avvicinato, intimandogli di restituire il maltolto. N’è nata una lite, perché per la riconsegna il 38enne ha pensato bene di avanzare un riscatto: 50 euro per riavere tutto. Ma lo straniero si è rifiutato di prestarsi al ricatto, subendo per tutta risposta pure una testata. A quel punto, la zuffa, sedata quando alcuni testimoni hanno chiamato la polizia. Una volante è arrivata subito sul posto, trovando i due ancora intenti a menarsi.

Divisi i contendenti, gli agenti hanno ricostruito la vicenda negli uffici della questura. E qui per Dito, che peraltro ha diversi precedenti anche piuttosto gravi, sono scattate le imputazioni di furto aggravato e tentata estorsione, che hanno portato al suo arresto.

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