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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Landscapes: da Hendrix a Renoir, paesaggi dell'anima

"Per chi ha il dono della vista il paesaggio può significare tutto. E credo che la parola vista possa tradurre landscape, vista di uno scenario naturale"

Paesaggi, quelli che possono fare la tua giornata, creare i tuoi ricordi. Landscapes, si dice in inglese. Deriva dall'olandese, la parola parte alla fine del 1500, un bel viaggio, fino ad oggi. Formata da land, regione e scap, che vuol dire stato, condizione.

Per chi ha il dono della vista il paesaggio può significare tutto. E credo che la parola vista possa tradurre landscape, vista di uno scenario naturale. Dall'Olanda mi rimane uno strascico di scenari suggestivi, senza dubbio. I fiori veri nei mercati e quelli dipinti da Van Gogh. Più famosi i girasoli.

I viaggi sono soprattutto quello che resta dentro di noi. L'articolo precedente con le biciclette olandesi ha suscitato bellissimi commenti. Mi hanno reso molto felice. Ma le biciclette ce le hanno rubate da un pezzo, per citare il capolavoro di Vittorio De Sica. Ed il furto, purtroppo, comprende anche un tratto di terra, di regione. Come dire che siamo orfani di paesaggi, di landscapes. Chissà, forse molti salentini, molti italiani, lasciano i propri luoghi - e non si sa se temporaneamente o se per sempre - per superare questa perdita, per elaborare quel lutto.

Ho trovato un mercatino di cibo italiano domenica scorsa. La coda di una quattro giorni tutta nazionale. Enormi gazebo con le cupole bianco-rosso-verde, molto pittoreschi. Gli inglesi -ma anche molti italiani- hanno fatto la fila per accaparrarsi pacchi di pasta fresca dalla Campania, pesto genovese, formaggio sardo, olio pugliese, di Gallipoli, per la precisione.

Ma siete venuti dall'Italia? Ho chiesto ad uno di loro. "Io vengo da Catania ma vivo qua. Durante l'anno ci organizziamo con questi piccoli mercati. E torniamo il mese prossimo, il 28 giugno siamo di nuovo qui".

Vicino ad una enorme scultura protetti da un'aureola. L'aureola dell'angelo. A "Angel", lambisce la City. Una fermata sulla linea nera della metropolitana, la Northern Line, a due fermate da Camden Town, il mercato underground di Londra. Mi piace poi imbattermi nella storia, capitare sulle tracce della leggenda. Scoprire che da quelle parti, di Camden Town intendo, ha suonato Jimi Hendrix. E osservare come la vita si racconta e si celebra da sé.

Domenica sera la Bbc dava un documentario sulla vita del grande musicista nato a Seattle, Washington, nel 1942 e morto tragicamente nel Samarkand Hotel al 22 Lansdowne Crescent di Londra, 28 anni dopo. Quel memorabile concerto al Roundhouse -in questa struttura circolare hanno luogo ancora concerti e spettacoli- di 40 anni fa! Questa è una foto di quella serata: https://hendrix.free.fr/concerts/67-22-02.htm

La sua eredità è passata da migliaia di artisti che hanno subito la sua grande influenza musicale. Il suono distorto, inconfondibile, di Hendrix ha parlato con il talento di mezzo mondo. Quello stesso anno, il 1967, il suo album "Are You Experienced", raggiunse il secondo posto nella classifica UK, dietro a "Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band", storico - l'ottavo- album dei Beatles. Grandi paesaggi sonori. Grazie Hendrix.

Poter godere di un bel paesaggio.
Venerdì scorso i paesaggi di Renoir hanno regalato un magnifico epilogo alla mia giornata. La National Gallery era aperta fino alle 21. Il tempo di fare il biglietto, prendere l'audio guida e cominciare il viaggio attraverso un'altra storia. Un'altra storia di paesaggi. Il titolo della mostra? "Renoir, Landscapes".

Merletti bianchi e silenziosi a passeggio sull'erba. Le rose ed i papaveri come tappeti sotto ai piedi. Nel 1875 Auguste Renoir si trasferì nella sua nuova casa studio. La cosa che lo rendeva più felice era la sua nuova vista dalla sua nuova finestra. Il suo nuovo enorme giardino. Lontano dalla Parigi rumorosa. A cogliere i giochi di luce, il movimento del vento, quello dell'acqua. Immagini immobili eppure vivaci, reali, come da una finestra. Momenti d'amore tra due giovani amanti, all'ombra di un albero.

L'amore porta sempre da qualche parte.

La storia si fa fare. La storia si fa.

A Londra si parla del passaggio di "inquilino" al numero 10 di Downing Street, avverrà verso la fine di giugno. Nuovi paesaggi sono in arrivo. L'indirizzo non è lo stesso ma anche Lecce si prepara ad un nuovo inquilino. Il mio augurio è che possa essere in grado di creare meravigliosi nuovi paesaggi.

LeccePrima scrisse di una inchiesta sullo smarrimento dei ragazzi intenti ad anestetizzare il loro sconforto, i loro sogni, i loro paesaggi impossibili, attraverso l'acool. Uno studente ha scritto una lettera ad uno dei suoi professori. Ne riporto uno stralcio: "Buonasera professore, sono un suo alunno, le sto mandando questa mail perché forse lei riuscirà a capire quello che scrivo. La società in cui vivo alcune volte mi dà l'impressione di esser cieca, di voler vivere nell'oscurità della caverna proposta dal mito di Platone...(molti) giovani, ragazzi della mia stessa età, non si interessano quasi di nulla, perché il consumismo li ha fatti diventare tutti vuoti, privi di qualsiasi ragione, ma soprattutto privi della voglia di sapere ciò che accade intorno a loro. Questa sera mi sento abbastanza triste e vuoto .. l'ennesima crisi di governo mi porta a fare considerazioni che però non hanno trovato spiegazione. Fin da piccolo discutevo con mio padre di politica, di attualità, di problemi sociali e di tantissime altre cose. Crescendo ho maturato la mia voglia di lottare per cambiare lo stato delle cose. Ma questa sera...questa sera mi sono sentito umiliato, mi sono sentito svuotato di tutti i miei ideali, offeso da quegli uomini che "giocano" in parlamento non considerando che ci sono tanti italiani che li stimano e ripongono la fiducia in loro. …....lei cosa ne pensa?
Saluti Sinceri."
"Carissimo, ti rispondo ringraziandoti per la fiducia e inviandoti una poesia di Bertold Brecht. Ci vuole resistenza e soprattutto la forza della speranza. Trasforma il mondo...Con chi non siederebbe l'uomo giusto per aiutare la giustizia? Quale medicina sa troppo d'amaro al moribondo? A quale bassezza non giungeresti, per sterminare la bassezza? Potessi tu trasformare il mondo, perché con te stesso essere troppo buono? Tu, chi sei? Affoga nella lordura, abbraccia il boia, ma trasforma il mondo: ne ha bisogno!"
Trasforma i tuoi paesaggi, ne hanno bisogno.

Corre come balsamo la scrittura, come balsamo che guarisce, ci prova.

A proposito di viaggi, del percorso delle persone, e delle parole. Qualche giorno fa ero a Covent Garden, cuore di Londra. Esattamente nel momento in cui ho svoltato l'angolo di una stradina mi sono imbattuta in due ragazzi. Giusto in tempo per ascoltare un frammento della loro divertita conversazione e riuscendo in un solo istante a intuirne, senza troppa fatica, il dialetto di provenienza. L'uno, porgendo il cellulare all'altro, evidentemente sul finire della conversazione, ha detto: "Na, te sta passu stu cristianu!"

Un saluto ed un grazie per i messaggi in coda al precedente articolo e in ordine di apparizione: Emilio Fraive, Nicoletta Falsanisi e Beppe di Lecce, Duccio di Prato, Andrea di Santa Maria al Bagno, Lecce.

Buona settimana.

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