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Cronaca

Lavoratori sul tetto di Palazzo Adorno: "Alba Service vittima della politica"

I dipendenti della società partecipata dalla Provincia di Lecce hanno occupato anche la sala giunta della Provincia di Lecce. Chiedono impegni formali per il futuro oltre al pagamento degli stipendi arretrati. Una dozzina di loro è sul solaio

LECCE - Una dozzina di lavoratori di Alba Service sono da questa mattina sul tetto di Palazzo Adorno, mentre decine di altre colleghi gremiscono la sala giunta. La sede della Provincia di Lecce è stata tappezzata di bandiere dei sindacati, mentre il personale amministrativo continua a svolgere il proprio lavoro. I 130 dipendenti della società partecipata dalla Provincia di Lecce protestano per il mancato pagamento degli ultimi stipendi e sono convinti di essere vittima di uno scaricabarile tra Stato, Regione ed ente provinciale.

L'intreccio delle disposizioni tra la la riforma Delrio e la legge di stabilità ha praticamente messo nero su bianco la condanna, per lo meno al ridimensionamento, per le aziende partecipate dall'intervento pubblico, ma la mancata definizione delle competenze secondo i nuovi schemi rende ancora più precario il presente e il futuro dei 130 lavoratori di Alba Service, così come di decine di migliaia di donne e di uomini in tutta Italia. 

dautiliaalbaservice-2Il personale della questura ha cercato di convincere gli operai a scendere dal solaio, mentre a Palazzo Adorno è arrivato anche Damiano D'Autilia (nella foto, accanto), amministratore della società e capogruppo di Forza Italia in consiglio comunale. In cori scanditi a più riprese il presidente della Provincia, Antonio Gabellone, è stato definito imbroglione. I lavoratori sono stufi di essere "rimbalzati" da una parte all'altra in una dinamica in cui ciascun livello amministrativo tende a scaricare la responsabilità sugli altri. E così è possibile che i dipendenti insistano nell'occupazione fino a lunedì, quando è in programma nel vicino Palazzo dei Celestini il consiglio provinciale che dovrebbe votare la delibera con la previsione, per il nuovo organico dell'ente, di circa 240 lavoratori in meno.

Aggiornamenti

I rappresentanti sindacali hanno poi illustrato gli ultimi accadimenti che hanno portato alla decisione di occupare la sede provinciale. “I lavoratori sono allo stremo – ha dichiarato Valentina Donno della segreteria provinciale della Fisascat Cisl di Lecce – e rischiano di subire due beffe. La prima perché la Provincia ha stanziato nei giorni scorsi 348 mila euro che, notizia che apprendiamo oggi, dovevano essere utilizzati per la copertura dei contributi previdenziali dei mesi scorsi non ancora versati. La seconda è che lunedì la giunta presenterà al Consiglio provinciale una delibera con la quale si prende atto del taglio del 60 per cento dei finanziamenti ad Alba Service. Questo comporterebbe la riduzione drastica delle ore di lavoro per tutti i lavoratori e la conseguente riduzione dello stipendio che metterebbe in ginocchio soprattutto le famiglie monoreddito”.

I sindacati hanno incontrato il presidente della Provincia, Antonio Gabellone, che ha assunto l'impegno di destinare lo stanziamento dei 348mila euro per la copertura del monte stipendi di gennaio e di chiedere l'apertura di un tavolo presso la prefettura, alla presenza dei parlamentari salentini, comunque prima del consiglio in programma lunedì.  “Come Cisl – ha dichiarato Salvatore Castrignanò, segretario della Cisl di Lecce – vigileremo con attenzione sulle scelte e sui comportamenti della Provincia pur consapevoli che lo scenario derivante dall’intreccio tra la legge Delrio e quella di Stabilità rischia di essere devastante per il nostro territorio”. I lavoratori hanno quindi deciso di mantenere il presidio.

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