Lavoro nero, controlli a tappeto. Sospese tre attività imprenditoriali
Gli illeciti sono stati rilevati dal 9 luglio al 15 agosto dalla task force predisposta dall’ispettorato del lavoro. Elevate sanzioni amministrative per 196mila 424 euro e ammende per mancata sicurezza per circa 72mila euro
LECCE - Tre attività imprenditoriali sono state sospese per irregolarità nella tracciabilità delle retribuzioni e per numerose violazioni sull’orario di lavoro dei dipendenti.
E’ questo uno dei risultati dei controlli voluti nell’ambito dell’attività ispettiva denominata “Supreme”, anche nel settore agricolo in provincia di Lecce.
Gli illeciti rilevati dal 9 luglio al 15 agosto dalla task force predisposta dall’ispettorato del lavoro (composta da ispettori civili del lavoro, carabinieri del nucleo ispettorato del lavoro e carabinieri dell’arma territoriale) hanno riguardato l’impiego “in nero”. Per questo, sono state elevate complessivamente sanzioni amministrative per 196mila 424 euro e ammende per mancata sicurezza sui luoghi di lavoro per circa 72mila euro.
Le verifiche sono state eseguite sin dalle prime ore dell’alba, sia presso i fondi agricoli destinati alla raccolta stagionale, in particolare di angurie e pomodori, ma anche in agriturismi e in strutture dedicate ad allevamento del bestiame. Sono in tutto 74 le aziende agricole e 420 i lavoratori monitorati, 84 dei quali sono risultati essere extracomunitari.
Dall’Arma, fanno sapere che i controlli proseguiranno senza sosta per tutelare i più deboli e impedire il loro sfruttamento.
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