Muore per emorragia a soli 33 anni: sospetta iniezione di stupefacenti
La tragedia s'è consumata a Lecce. È stato il coinquilino del giovane a trovarlo esanime e a chiamare il 118. Indaga la mobile
LECCE – Un’emorragia proveniente dall’arteria femorale, all’altezza dell’inguine, a causa di una più che probabile iniezione di sostanze stupefacenti. È quanto emerso dall’ispezione cadaverica compiuta nel pomeriggio presso la camera mortuaria di Lecce sul corpo di un giovane ritrovato nel letto di casa ormai privo di vita, nel capoluogo. Il che avalla quanto già riscontrato dagli operatori del 118 in prima battua che, pur riservandosi sulle cause del decesso, già avevano riferito i propri sospetti agli agenti di polizia intervenuti sul posto.
A trovare la sventurata vittima è stato il coinquilino, un uomo di 66 anni. Il giovane era steso sul letto, adagiato su un fianco (non a terra come riportato inizialmente, ndr). Sangue ovunque, attorno a lui. La chiamata al 118, perché arrivasse un’ambulanza, è stata immediata, ma, purtroppo, inutile. Per F.G., 33 anni, c’era davvero ben poco da fare. Il suo cuore aveva ormai smesso di battere. E si è deciso di fare da subito chiarezza sulle cause del decesso.
La tragedia s’è consumata attorno alle 8,30 di questa mattina in una villetta alla periferia estrema del rione Borgo San Nicola di Lecce, quasi al confine con la zona Pip (Piano per gli insediamenti produttivi) di Surbo, dove vi sono grossi plessi commerciali. È stato proprio il personale sanitario, intervenuto nell’abitazione, nel disperato tentativo di rianimare il giovane, ad avvisare la polizia. E sul posto è prima arrivata una volante, poi sono giunti gli investigatori della squadra mobile, che hanno assunto in mano le indagini, più la scientifica per i rilievi.
Gli operatori del 118 hanno apertamente manifestato ai poliziotti la probabilità che il 33enne, originario di Galatina, ma di fatto domiciliato nel capoluogo, potesse aver subito una violenta emorragia a causa dell’assunzione di sostanze stupefacenti. Un’emorragia che non gli ha lasciato scampo, nonostante i tentativi di drenarla, usando un’asciugamani.
Un elemento di primo riscontro, il fatto che il giovane sia risultato presente in banca data proprio per diversi episodi legati alla droga. Avvisato il pubblico ministero di turno, Alessandro Prontera, sulla scorta di questi elementi, ha disposto il trasferimento della salma del giovane presso la camera mortuaria di Lecce procedere a un approfondimento clinico. E il dato è stato confermato, ribadendo, quasi ce ne fosse bisogno, che certi drammi non sono relegati al cassetto di un passato targato anni ’80 e ’90, ma sono ancora, tremendamente, attuali. Magari con una frequenza minore, ma pur sempre presenti.