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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Via Achille Costa

Battaglia per la "dignità". Addetti pulizie alzano il tiro ed occupano la scuola

Bis dopo i cortei di ieri: presidio presso il commerciale "Costa". Il risultato della protesta è l'anticipazione del tavolo regionale al 28 novembre. Pressing sulla deputazione salentina: emendamenti alla legge di stabilità o blocco della gara d'appalto

LECCE - Tavolo regionale anticipato al 28 novembre: è questo il primo, piccolo traguardo conquistato dagli addetti alle pulizie delle scuole. Il risultato di un’intera giornata di passione che ha visto un piccolo esercito di lavoratori, su cui pende la spada di Damocle dello stipendio dimezzato, mandare in tilt la città di Lecce.

I manifestanti, dopo i cortei di ieri, l’occupazione della sede del Provveditorato agli studi e l’irruzione nel bel mezzo del Consiglio comunale, sono tornati a farsi sentire. La sede scelta per allestire il presidio permanente odierno è l’istituto commerciale “O. G. Costa” del capoluogo: una delle tante scuole in cui regolarmente prestano servizio. E lo fanno da circa vent’anni, nell’attesa di una stabilizzazione professionale che non solo tarda ad arrivare, ma è resa ancora più precaria dall’opzione del dimezzamento delle ore lavorative deciso dalla nuova ditta Dussman, subentrata nell’appalto del Miur che passa attraverso il consorzio Consip.

In realtà la nuova sforbiciata dovrebbe arrivare al 60 percento, con una riduzione del monte ore settimanale fino a 18 per ciascuno. Un dramma in piena regola per centinaia di famiglie, 850 nella sola provincia di Lecce e fino a 4mila su scala regionale. Con la Puglia a fare da apripista nazionale nella gara d’appalto giocata al ribasso, al pari della vicina Campania in cui, però, la protesta è stata talmente esasperata da determinare il blocco dell’iter procedurale.

Non che a Lecce si scherzi. Le maestranze in piazzetta De Sanctis, armate di cori e striscioni, non vogliono essere da meno dei cugini napoletani. E ribadiscono che da lì non si muoveranno, finché non otterranno garanzie sul mantenimento dei livelli salariali. “Ne va della dignità delle persone”, spiegano i delegati sindacali di Cisal e Uil, Luigi Spennato, Gerardo De Pascalis e Cosimo De Pascalis.

I lavoratori davanti al "Costa"

Del resto, come si possa continuare a mantenere una famiglia e pagare regolarmente le tasse, con uno stipendio che sfiora le 400 euro mensili, non è dato saperlo: “Lo Stato non ci permette di vivere e di svolgere i nostri doveri di onesti cittadini – tuonano loro - . Ci vogliono mandare sul lastrico”. Le soluzioni, al netto del trend del risparmio economico imposto alla spesa pubblica, neppure mancherebbero. Secondo gli interessati, infatti, il problema a monte sta nel passaggio di soldi dal ministero della Pubblica istruzione ai Consorzi, mentre l’ultimo anello della catena arriva a percepire appena 1/3 delle risorse disponibili.

“Bisogna eliminare i consorzi e tornare a lavorare direttamente per le scuole”, tagliano corto gli addetti alle pulizie che parlano di un risparmio stimato di quasi 60 milioni di euro l’anno. A tanto ammonterebbe la riduzione dei costi operata mediante un processo di internalizzazione del personale, quindi, secondo un percorso simile a quello compiuto nel comparto sanitario.

Ma il settore dell’istruzione rimane sempre al di fuori di queste logiche. Incomprensibilmente. E nonostante l’esistenza di una legge, disapplicata dal Miur, che prevedeva la stabilizzazione annuale del 30 percento dei lavoratori. “Lavoriamo da vent’anni, e per cinque anni, a partire dal ’96, eravamo inquadrati come collaboratori scolastici – raccontano -. I disagi sono cominciati quando ci hanno trasferiti alle dipendenze dei vari Consorzi di aziende”. Gli addetti alle pulizie non solo rivendicano l’applicazione di quella norma, e dunque l’internalizzazione, ma anche un intervento a gamba tesa della deputazione salentina con appositi emendamenti alla ‘legge di stabilità’ in via d’approvazione. In alternativa propongono di bloccare la gara d’appalto per rivedere le condizioni.

Il segretario provinciale del Pd, Salvatore Piconese.

Solidarietà ai lavoratori in lotta da parte del segretario provinciale del Partito democratico, Salvatore Piconese: "Esprimo a nome del Pd salentino piena vicinanza alla lotta degli ex Lsu della scuola. Si tratta di una vertenza importante che coinvolge oltre 800 lavoratori e la mobilitazione di questi giorni esprime chiaramente il profilo di una vera e propria battaglia di civiltà. Per questo è necessario emendare la legge di stabilità, al fine di impedire la riduzione dell'orario di lavoro e il taglio del 50 per cento del salario mensile. Il Pd salentino si batterà per questo".

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