rotate-mobile
Cronaca Mazzini / Piazza Mazzini Giuseppe

Allarme bomba in piazza Mazzini, ma nello zaino solo un cappello

Area chiusa per sicurezza dai carabinieri nel centro di Lecce e chiamata agli artificieri. Ma poco dopo s'è scoperto cosa fosse realmente accaduto. Tuttavia, la prudenza non è mai troppa

LECCE – Uno zaino incustodito e scatta l’allarme bomba nel cuore di Lecce. Poi, però, si svela l’arcano: in quello zaino c’era solo un cappellino. Era stato, semplicemente, dimenticato su una panchina. Per carità, nessuno credeva che davvero ci potesse essere un ordigno, all’interno, ma tant’è. Nulla va mai sottovalutato. Mai. Ed è sempre meglio agire con prudenza. Anche se l’effetto finale può sembrare bizzarro.

Tutto è avvenuto questa sera in piazza Mazzini, nel cuore commerciale di Lecce, per via di uno zaino trovato incustodito su una delle panchine. Era nella zona ad angolo rispetto a via Trinchese, ovvero nel tratto in cui volge in direzione della circonvallazione (assumendo successivamente la denominazione di via Salandra).

Qualcuno, poco prima delle 21 di sera, ha segnalato la presenza di quella sacca di stoffa, “sospetta”, proprio al centro di uno dei sedili di cemento. Magari una semplice dimenticanza di qualche ragazzo passato lì qualche ora prima, avranno pensato i più, e tuttavia una delle classiche circostanze che, volente o nolente, può provocare qualche conseguenza.

zaino piazza mazzini (1)-2

Sul posto, infatti, nell’arco di pochi minuti, sono arrivati i carabinieri della Sezione radiomobile, in quel momento di pattuglia nel centro del capoluogo. Come da prassi, dopo una prima, sommaria osservazione esterna, i militari intervenuti hanno fatto richiesta d’intervento degli artificieri. Senza toccare nulla. Non si può mai escludere a priori, infatti, qualche sorpresa negativa.

I militari, dunque, hanno cinto la zona del rinvenimento con nastro bianco e rosso, avvolgendolo ai tronchi di quattro alberi e creando così un’area di relativa sicurezza, dopodiché hanno si sono messi in attesa dell’arrivo degli specialisti con il robot antisabotaggio in dotazione all’Arma. Nel frattempo, però, sono giunti anche i titolari delle giostre che sostano nelle vicinanze, che hanno riconosciuto lo zaino. Con ogni probabilità, hanno spiegato, era di un loro amico che l’aveva scordato sulla panchina nel pomeriggio. Contattato per telefono, l’uomo ha confermato. E quando lo zaino del “mistero” è stato finalmente aperto, s’è scoperto che dentro c’era un cappellino di lana. E nulla più.

zaino piazza mazzini (3)-2

Determinate circostanze storiche possono comportare una certa suggestione. Per esempio, in questo momento, la guerra in atto in Ucraina. Così come, solo qualche anno addietro, l’allarme terroristico derivante dagli attentati compiuti da affiliati all’Isis in Europa.

In realtà, esistono rigidi protocolli, in certe circostanze, che si applicano da molto tempo contro ipotetiche minacce di tipo terroristico. La tecnologia adeguata, con l’introduzione dei robot “cerca bombe” Pedsco, in dotazione agli artificieri, esiste peraltro fin dagli anni ’90 ed è stata nel frattempo pure implementata. E in tutti i casi in cui robot simili sono stati impiegati a Lecce e in provincia, negli ultimi anni, si è trattato sempre di falsi allarmi. Spesso e volentieri, erano valigie con abiti o borsoni pieni di stracci. E questa sera, alla fine, non è stato nemmeno necessario impiegare l’automa a controllo remoto.   

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Allarme bomba in piazza Mazzini, ma nello zaino solo un cappello

LeccePrima è in caricamento