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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Presi in due dopo la rapina: sospettati di aver eseguito decine di colpi nell'hinterland

Nella tarda serata di ieri è scattata la trappola degli investigatori della squadra mobile di Lecce. Dopo un assalto in una tabaccheria di Lizzanello armati di fucile, fermati i presunti autori. Sono indagati anche perché avrebbero messo almeno altri nove assalti nelle ultime settimane

LECCE – Quando le rapine sono diventate seriali e circoscritte ad una precisa area del nord Salento, si è intuito che ad agire fossero gli stessi. Quando le armi utilizzate dai rapinatori sono risultate essere identiche in tutti i colpi, e uguale anche l’auto utilizzata per compierli, i sospetti sono aumentati. Quando, infine, gli investigatori hanno notato che i malviventi badavano bene a coprire con carta di giornale e adesivo la targa della Fiat Punto di colore grigio, non ci sono stati più dubbi.

Le forze dell’ordine hanno continuato a collaborare tra loro in modo eccellente, come ha tenuto a precisare il questore di Lecce Vincenzo Carella nel corso della conferenza stampa presso gli uffici della questura di Lecce.  I carabinieri che passano le informazioni utili ai fini delle indagini alla squadra mobile di Lecce, e viceversa. Dopo dieci rapine compiute nel corso dell’estate, fino a quella di ieri sera a Lizzanello,   è scattato l’arresto per i due presunti autori.  In flagranza, particolare non certo irrilevante.a-145-44-2-2

Gli inquirenti hanno recuperato tutto il materiale ritratto in foto. Dalle armi giocattolo, ai cappucci che i due indossavano per non farsi riconoscere, al denaro trafugato, sempre modesto. Così come i biglietti “Gratta e vinci”, le scarpe che indossavano, guanti di lattice, nastro adesivo e l’auto. Il materiale sequestrato era parte nel mezzo e parte in un appartamento a Castromediano, frazione di Cavallino.

I poliziotti, coordinati dal capo della mobile Michele Abenante, hanno fatto scattare le manette ai polsi di Luigi Felice, 26 anni, di San Donato e Antonio Calogiuri, 31enne di San Cesario di Lecce, incensurato il primo, già noto il secondo. Li hanno presi nella tarda serata di ieri, dopo l’ennesimo colpo, a Lizzanello, come accennato, nei pressi dell’abitazione in affitto di Felice, a Castromediano. Erano appena scesi dalla Fiat Punto. Ma la targa dell’auto, parcheggiata lontano dalla tabaccheria da poco rapinato, era ben visibile. Tutti e due dovranno rispondere di rapina aggravata dall’uso delle armi. La coppia, infatti,  faceva irruzione nei market e nelle tabaccherie con pistola e mitraglietta, fedelissime riproduzioni di armi vere.

Gli investigatori seguivano da tempo le gesta dei due, ridisegnando volta per volta la geografia  delle rapine compiute, con cadenza impressionante, tra Lecce, San Cesario, Copertino, Lizzanello, Lequile.  Si comincia dal 22 luglio, giorno in cui tentano una rapina al “Penny Market”, a San Cesario di Lecce, in via Papa Giovanni XXIII. Poi, di nuovo, l’8 agosto. Questa volta, però, il colpo va in porto, dopo il fallimento dl primo tentativo. E ancora: il 16 agosto rapina al supermercato “Sisa” a Lequile, in via De Gasperi. Il 29 dello stesso mese altra rapina ai danni della tabaccheria in piazzale Scipione de Monti a Lecce. E non è tutto.b-28-15-2-2

I colpi proseguono, come il 31 di agosto, ai danni del ristorante “Kebab”, sempre a Lecce, in via Leuca. Ancora, il 5 settembre viene presa di mira ancora una tabaccheria, questa volta a Copertino,  in via Fatima, mentre il 10 settembre i due fanno irruzione nel negozio “Bnb Dolciaria” di Lecce, in via Oslavi.  Alcuni giorni addietro, il 13, altri episodi ai danni del “Mini Market” a San Cesario, in via Ferrovia 69. Dopo tre giorni, il 16 settembre, colpo all’ennesima tabaccheria,  “De Blasi”, a San Cesario, in via Umberto I. L’ultima ieri sera a Lizzanello. Poi la fine della loro carriera. E per i due si sono aperte le porte del carcere di Lecce.

Il materiale sequestrato dalla squadra dopo l'arresto

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