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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Ai domiciliari con braccialetto elettronico. Ma anche con la droga

Nei giorni scorsi è finito in carcere Luca Pacentrilli, 33enne di Lecce. I carabinieri hanno trovato dosi di hashish e cocaina, bilancino e ritagli. Revocato il beneficio

LECCE – Arrivati in casa sua per un controllo di routine a soggetti sottoposti alla detenzione domiciliare, si sono ritrovati grossomodo davanti allo stesso copione dello scorso anno: aveva sostanze stupefacenti e materiale per il confezionamento di singole dosi.

L’unica differenza risiede nel fatto che settembre del 2021 la droga sequestrata era stata molta di più  (oltre 33 grammi di hashish e quasi 22 di cocaina), mentre in questo caso si è trattato di poca roba. Ma quando al vaglio vi sono persone su cui pendono restrizioni, poco importano i quantitativi: è lo stupefacente in sé che rischia di portare a una revoca del beneficio. Cosa effettivamente accaduta a Luca Pacentrilli, 33enne di Lecce, volto noto per essere entrato negli anni in una serie di operazioni a contrasto dello spaccio in città, l’ultima delle quali è stata l’inchiesta “Le Vele” della Squadra mobile.

Tutto è nato quando, alcuni giorni addietro, i carabinieri della Sezione radiomobile della Compagnia di Lecce si sono recati nell’appartamento di Pacentrilli che, come detto, era sottoposto alla detenzione domiciliare, peraltro con braccialetto elettronico. L’arrivo dei militari deve averlo innervosito non poco, tanto che, quando gli hanno chiesto se avesse motivo di nascondere qualcosa, ha deciso di consegnare spontaneamente hashish per un paio di grammi e una dose di cocaina, per poco meno di 1 grammo.

Non è tutto, perché i carabinieri hanno trovato anche un bilancino di precisione e ritagli usati, presumibilmente, per confezionare singole dosi. Il che ha fatto scattare l’ipotesi che stesse continuando a spacciare stupefacenti al dettaglio, nonostante tutto. Il 33enne è stato quindi denunciato e la segnalazione presentata alla Corte d’appello di Lecce che, nell’arco di due giorni, ha disposto la revoca del beneficio dei domiciliari, disponendo che dovesse essere trasferito a Borgo San Nicola. Così, i carabinieri sono ritornati a distanza di poco tempo da Pacentrilli e, questa volta, per presentargli come conto un’ordinanza di custodia cautelare in carcere.

Come anticipato, Pacentrilli è fra coloro finiti in arresto in seguito della maxi operazione della Squadra mobile, risalente al novembre del 2019, ribattezzata “Le Vele”, che ha portato in seguito a due gradi di giudizio. E il 33enne, in appello, è stato fra coloro che hanno subito una delle condanne più pesanti, vale a dire la conferma di 7 anni e 2 mesi di reclusione. Pacentrilli è difeso dall'avvocata Mariangela Calò.

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