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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca Rudiae / Via Orsini Ducas

Ladri colti sul fatto nell'ex manifattura di via Orsini Ducas: danno da 7mila euro

Angelo Pellegrino, 57enne, Salvatore Sorrentino, 42enne e P.G., minorenne di 17 anni, tutti leccesi, sorpresi nella notte dalle volanti di polizia mentre caricavano in un furgone materiale d'ogni genere, dopo aver creato un varco per entrare nel cantiere, abbattendo due conci e piegando la rete metallica

LECCE – E’ andato male il colpo a tre individui che nella notte appena trascorsa hanno tentato di fuggire con materiale vario da un cantiere, compresi macchinari, per un danno approssimativo quantificato in 7mila euro. Angelo Pellegrino, 57enne, Salvatore Sorrentino, 42enne e P.G., minorenne di 17 anni (tutti leccesi), sono indagati per tentato furto in concorso. Potrebbero far parte di una delle bande specializzate in azioni di questo tipo. Le indagini dovranno accertare se si sono responsabili anche di altri episodi simili a Lecce.

Di certo, in questo caso hanno scelto uno degli storici edifici cittadini, l’ex “Manifattura Pecchiolli”, in via Orsini Ducas, parallela di via Rudiae. Lo stabile si trova nell’omonimo quartiere ed è al momento in fase di ristrutturazione. Ma li hanno bloccati gli agenti delle volanti di polizia intorno alle 23.

I poliziotti, durante un normale controllo in città, si sono insospettiti, considerando l’orario, nello scorgere in corrispondenza dell’incrocio con via Antonaci, un furgone Ducato bianco, accostato sul margine sinistro, con le portiere posteriori spalancate. Dentro c’era Pellegrino.

L’uomo, stando a quanto rilevato dai poliziotti, proprio in quel momento stava caricando sul veicolo del materiale elettrico. Gli altri due, Sorrentino e il 17enne, erano a breve distanza, nei pressi della portiera anteriore sinistra del mezzo e si apprestavano ad eseguire lo stesso lavoro.

Ovviamente, la cosa ha destato non pochi sospetti – tanto più che i tre sarebbero apparsi piuttosto nervosi - e quindi il mezzo è stato perquisito. Dentro gli agenti hanno trovato numerosi cavi elettrici di diverso diametro, tutti corredati di spinotti vari, sicuramente adibiti a prolunghe, monofase e trifase. E ancora: dodici pomelli in ottone, un’idropulitrice da 250 bar, e una tronchese in metallo di circa 90 centimetri, con manici di colore giallo.

Ma c’è di più. I sospetti sono diventati quasi certezze quando i poliziotti, ben intuendo da dove potesse provenire tutto quel materiale, hanno verificato come sul muro di cinta che delimita lo stabile vi fosse un varco realizzato piegando la recinzione metallica e abbattendo due blocchi di conci di tufo. E il furgone era stato sistemato proprio in corrispondenza del varco creato, in modo  da poter celare i movimenti, per non insospettire eventuali passanti.

Sul posto è stata chiamata un’altra volante, per circoscrivere la zona, controllare meglio i tre individui e accertare l’eventuale presenza di altre persone nel cantiere. In via Orsini Duca è intervenuto anche il proprietario, il quale, dopo un sopralluogo, ha accertato che i ladri, per entrare nel cantiere, regolarmente recintato e con gli accessi chiusi da cancelli assicurati con catene e lucchetti, avevano effettivamente abbattuto i conci e piegato la recinzione. All’interno s’è poi scoperto che la porta d’ingresso della zona destinata a mini appartamenti (parte finale di via Orsini Ducas) era stata a sua volta aperta, dopo averne forzato il lucchetto.

Manifattura via Orsini Ducas (3)-2Stessa cosa dicasi per la parte della struttura che sarà destinata a uffici commerciali. Anche qui è stato constatata l’apertura della porta d’ingresso, con scasso del lucchetto. Al primo piano di quest’ala, proprietario e poliziotti hanno notato che parte dell’impianto idrico già installato era stato danneggiato nel tentativo di asportarlo dal muro.

Dal controllo del secondo piano della stessa zona è emerso che erano stati rubati quattordici pomelli d’ottone applicati sulle porte blindate dei vari uffici, di cui dodici sono stati ritrovati nel Ducato. Nello stesso furgone c’era anche tutto l’altro materiale già citato, sottratto dai vani adibiti a magazzino, nella zona con destinazione commerciale. Mentre è stata danneggiata una macchina “squadratufi”, del tipo con taglio ad acqua, custodita all’interno di un secondo locale adibito a magazzino.

Il proprietario ha anche precisato di aver subito un altro furto, la settimana precedente. In quel caso aveva verificato come ignoti si fossero impossessati di una betoniera elettrica monofase, del valore di circa mille e 200 euro.  I due maggiorenni sono stati sottoposti agli arresti domiciliari, mentre il 17enne è stato affidato alla famiglia e deferito alla Procura per i minorenni.

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