rotate-mobile
Cronaca

Elude la sorveglianza, fermato. È sospettato di truffe a palate con la carne

Un 49enne bloccato a Lecce. Non sarebbe potuto uscire da Lizzanello. La particolarità: su di lui pendono decine di denunce per raggiri ai danni di esercizi come bar e ristoranti per merce venduta e mai richiesta

LECCE – Sorvegliato speciale con obbligo di soggiorno nel territorio di Lizzanello, sembra che avesse il vizio di varcare spesso il confine territoriale. E se ieri è stato arrestato proprio perché rintracciato a Lecce, dove ovviamente non avrebbe potuto mettere piede, la particolarità del caso risiede in tutt’altro: Giovanni Luigi Pellegrino, 49enne, è sospettato di truffe a palate. Vendendo carne ad attività che non ne avevano mai ordinata.  

Almeno una decina i casi denunciati alle forze dell’ordine, anche se potrebbero essere molti di più i raggiri perpetrati, consumati o solo tentati. Spesso, quando si tratta di somme non particolarmente ingenti - proprio quelle che avrebbe cercato l’uomo, fino però a ricavarne, macinando vittime su vittime, bottini consistenti in una singola giornata - ci si mette una pietra sopra e non si pensa nemmeno di chiamare polizia o carabinieri.

Il meccanismo, tanto semplice, quanto spesso efficace. L’uomo si sarebbe presentato in esercizi come bar o ristoranti con confezioni di carne, come salsicce, spiegando al dipendente di turno, o magari alla moglie del titolare (dipendeva, ovviamente, da chi si trovava di fronte), di essere stato incaricato di portare la merce. Quasi sempre, fingendo di parlare al cellulare proprio con il proprietario.

“Allora, va bene, 50 euro? Ok, 50 euro”. Se al bancone ci cascavano subito, affare fatto e via con i soldi. Se, invece, sorgeva qualche dubbio e la persona raggirata stabiliva di telefonare al titolare per una conferma, lui avrebbe finto di attendere fuori, magari con la scusa di fumare una sigaretta, per poi svignarsela.

Riconosciuto in più occasioni grazie anche a telecamere di sorveglianza o alla targa dello scooter adoperato, diverse denunce sono pendenti e potrebbero portare prossimamente a formulare specifici casi d’imputazione. Per ora, intanto, è stato colto in flagranza proprio per aver violato le disposizioni del giudice. L’uomo, infatti, ha già alle spalle condanne precedenti ed è quasi inutile anche spiegare perché. Per truffe, ovviamente, e con tecniche simili.

Sulle sue tracce si sono messi ieri mattina i carabinieri della Sezione radiomobile di Lecce proprio poco dopo che il 49enne avrebbe provato a mettere in altro un altro imbroglio, in un locale del centro cittadino. E, alla fine, è stato fermato a bordo di uno Scarabeo quando era ancora in città, nel quartiere Leuca, quasi a ridosso del rione Castromediano. Condotto in caserma e sentito il pubblico ministero di turno, Francesca Miglietta, per l’inosservanza alla sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno è scattato l’arresto, mentre lo scooter è stato sequestrato. E ora Pellegrino si trova ai domiciliari. La questione delle truffe, invece, come detto, viaggerà su altri binari. L'uomo è difeso dall'avvocato Massimiliano Petrachi.   

Le truffe del passato

Negli anni scorsi si è scritto molto di Pellegrino, per altri arresti e denunce. Fra il 2013 e il 2015, è balzato alle cronache per le finte vendite di candele o spazi pubblicitari, con tanto di fatture false. Fra le vittime: negozi di elettronica, bar, panetterie, persino sacerdoti e una confraternita. L’ultima “impresa” di cui è parlato, risale al marzo del 2015, quando, al cospetto dei titolari di un forno, si presentò come “Ginetto”, chiedendo un anticipo di 60 euro per cambiare il logo dell’insegna. “Mi ha autorizzato il titolare”, spiegò anche in quella circostanza. La truffa non andò a buon fine e fu denunciato per l’ennesima volta.    

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Elude la sorveglianza, fermato. È sospettato di truffe a palate con la carne

LeccePrima è in caricamento