La Asl scala nove posizioni e annuncia le sfide per il nuovo anno
I direttori hanno tracciato un bilancio positivo del 2016: progetti per categorie fragili, assunzioni in arrivo, protocolli d'intesa ed eccellenze mediche
LECCE - Un anno è appena trascorso all’interno di una Asl “scoppiettante”: così, dalla sede della direzione generale di via Miglietta i tre direttori, Melli, Pastore e Sanguedolce, hanno tracciato un bilancio complessivo di questi 12 mesi, anticipando le sfide del 2017.
Il risultato di questo lavoro corale, svolto in sinergia con gli 8mila dipendenti dell’azienda, è incoraggiante: “Il sistema salute è risalito di 9 posizioni ed in meno di un anno abbiamo approvato un piano strategico. Questi dati ci dimostrano che abbiamo imboccato la strada giusta – ha spiegato la numero uno della direzione strategica, Silvana Melli -: continueremo, quindi, nel percorso di riorganizzazione e miglioramento dei servizi sanitari”.
Decisivo, per qualificare l’offerta e snellire le procedure, è il piano di assunzioni che in tre anni porterà, all’interno dell’azienda, 1155 professionisti per una spesa complessiva di 47,8 milioni di euro. Il direttore sanitario Antonio Sanguedolce, a questo proposito, ha rimarcato l’importanza di quest’iniezione di capitale umano nella complessa struttura della Asl.
L’azienda prevede importanti investimenti anche sul versante tecnologico ed, in particolare, l’acquisizione di alcune attrezzature utili a potenziare anche l’assistenza domiciliare: è il caso dei 76 ecografi portatili che si aggiungono ad una nuova risonanza magnetica, 3 risonanze articolari, 10 mammografi digitali ed un Mamthon.
Tra le iniziative più interessanti del 2016 la Asl annovera i percorsi dedicati ai pazienti con particolari fragilità: è il caso della stanza rosa, che sarà inaugurata a gennaio all’interno dell’ospedale di Gallipoli, destinata all’accoglienza riservata e protetta delle donne vittime di violenza. Si tratta del primo nucleo di una rete antiviolenza più ampia, interistituzionale, che coinvolgerà attivamente forze dell’ordine, pediatri, medici di base, università, scuola, centri antiviolenza e magistrati.
Un’attenzione particolare è stata dedicata ai più piccoli grazie ad una serie di iniziative che vanno dalle linee guida per una corretta alimentazione - da adottare nelle mense scolastiche - fino all’accoglienza dei minori stranieri e la decorazione della risonanza magnetica per bambini. Nell’ottica di un percorso di umanizzazione delle cure, peraltro, è stato avviato il “percorso nascita” finalizzato ad accompagnare la donna e la coppia in una gestione più consapevole dell’atto procreativo.
Web & Salute è invece il filo conduttore che lega altri due progetti: la gestione integrata dei pazienti con scompenso cardiaco (Gisc) e APPotek, l’applicazione che permetterà ai pazienti affetti da malattia rara di ordinare i farmaci tramite smartphone e averli recapitati a domicilio.
L’azienda sanitaria locale può vantare eccellenze mediche di tutto rispetto come la cardiochirurgia mini-invasiva , l'utilizzo della bioingegneria in ortopedia, le termoablazioni termoguidate, la sperimentazione dell’heart team in emodinamica e l’attività della chirurgia toracica.
Un capitolo a parte è quello dedicato alle collaborazioni con altri enti ed istituzioni che hanno portato a siglare importanti protocolli d’intesa: quello sulla telemedicina, con la Casa circondariale di Lecce; quello relativo all’omicidio statale, insieme alla Procura della Repubblica; il protocollo sul caporalato che, d’intesa con il Comune di Nardò e grazie agli sforzi del direttore Sanguedolce, permetterà ai migranti stagionali di avvalersi di un presidio medico; il protocollo 61esimo stormo siglato insieme all’aeroporto militare di Galatina.
La direzione strategica di via Miglietta ambisce a raggiungere vette più alte nel 2017. Questi i progetti in fase di realizzazione: il polo pediatrico di II livello; la telemedicina; il reparto psichiatrico della Casa circondariale; la riorganizzazione dei presidi ospedalieri (in conseguenza dell’approvazione del Piano di riordino regionale) e la riorganizzazione dello screening.
Il metodo è già rodato: “Riorganizzazione interna, creazione di team di lavoro, rotazione delle figure dirigenziali, rigore nel rispetto delle tempistiche, potenziamento della comunicazione e – ha concluso la dirigente Melli - miglioramento del rapporto umano tra paziente e famigliari”.