rotate-mobile
Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Assolto per usura e ora la Procura dovrà valutare l’accusatore

A processo era finito l'imprenditore leccese Bruno Acquaviva. Trasmessi gli atti al procuratore perché verifichi eventuali reati a carico di chi ha sporto denuncia

LECCE – Finito sotto processo per usura, è stato assolto “perché” il fatto non sussiste. E non solo. Il collegio giudicante, composto dal presidente Pietro Baffa, da Valeria Fedele (relatrice) e Roberta Maggio ha anche disposto la trasmissione degli atti al procuratore perché valuti la sussistenza di eventuali reati a carico dell’uomo che aveva innescato tutta la vicenda, sporgendo denuncia.

L’assoluzione è stata disposta oggi nei confronti di Bruno Acquaviva, imprenditore leccese di 54 anni. Stando alle accuse (le indagini erano state coordinate dal sostituto procuratore Carmen Ruggiero), nel 2014, come corrispettivo di un prestito di 4mila euro, che sarebbe stato erogato tramite un assegno, Acquaviva si sarebbe fatto promettere dall’uomo che l’avrebbe ricevuto un interesse usurario del 202,77 per cento, di molto al di sopra ai limiti di legge.  

Al processo, però, non solo ha prevalso la linea della difesa dell’imprenditore, composta dagli avvocati Antonio Savoia e Luigi Covella, ma ora lo stesso soggetto presentatosi in aula come vittima rischia a sua volta di finire un giorno alla sbarra. Si resta, intanto, in attesa del deposito delle motivazioni.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Assolto per usura e ora la Procura dovrà valutare l’accusatore

LeccePrima è in caricamento