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Giovedì, 25 Aprile 2024
Da Istanbul verso il sud Italia

Lo sfuggente iracheno che dalla Turchia gestiva enormi traffici

Uno dei dominus dell’inchiesta è Awat Abdalrahman Rahim Rahim. Fondamentale il supporto in Italia di Majid Muhamad, che da Bari recuperava gli scafisti nel Salento e in Calabria

LECCE - Uno dei dominus dell’inchiesta “Astrolabio” è Awat Abdalrahman Rahim Rahim, 47enne iracheno, residente in Turchia. Molti avrebbero lavorato alle sue dipendenze, non tutti sono stati identificati. Al 47enne iracheno è attribuito il reperimento in Turchia dei migranti da trasferire verso l’Italia, il reclutamento degli scafisti, di solito provenienti dalle nazioni un tempo facenti parte della ricca costellazione di territori ricadenti nell’ex Unione Sovietica (molti i georgiani, gli ucraini, i kirghisi), ma anche di ottenere la disponibilità delle barche da usare per il trasporto dei migranti - spesso a vela, se non veri e propri yacht -, verso le coste di Puglia (soprattutto) e Calabria (più di qualche volta).

Gli sbarchi e l’immancabile Majid Muhamad

Alla sua capacità organizzativa si fa risalire, per esempio, uno sbarco di sessanta migranti avvenuto il 30 luglio dle 2020 sulla spiaggia di Ferruzzano (Reggio Calabria), con il solito Majid Muhamad, 52enne iracheno residente a Bari, che, fra gli altri, avrebbe provveduto a trasferire gli scafisti (nell’occasione due ucraini) nel capoluogo pugliese, per poi fare il giro di mezzo mondo e tornare in Turchia. In modo da ritornare a condurre altre barche. Così come avvenuto per un altro scafista, in questo caso siriano, fatto imbarcare a Bari per arrivare in Grecia a bordo di un camion, dopo essersi introdotto di nascosto, per raggiungere infine la Turchia.

Ancora, risale al 31 marzo 2021 uno sbarco di quaranticinque migranti nei pressi di località Ciolo  (Gagliano del Capo), in cui vi sarebbe sempre Rahim come mente e Muhamad fra i referenti principali. Nella circostanza, due siriani erano stati arrestati come scafisti, ma senza applicazione di misure cautelari da parte del gip. I due sarebbero poi incontrati successivamente a Lecce con Majid per ridiscutere gli affari.

Fra i vari episodi con Rahim organizzatore e Muhamad fondamentale referente, signficativo anche uno del 3 maggio 2021. Una barca con 182 migranti subì un’avaria all’altezza delle coste greche, per essere poi soccorsa dalla guardia costiera ellenica, poi condotta nel porto di Kalamata. Gli scafisti, a quel punto, avrebbero preso contatto con Muhamad, che avrebbe fornito indicazioni per raggiungere sulle coste italiane, garantendo disponibilità al recupero. Fatto, quest’ultimo, che non si sarebbe concretizzato. Ma poco importa. Sulle intenzioni, vi sarebbe un fitto scambio di comunicazioni che lascia pochi spazi ai dubbi.

Il supporto agli scafisti

Tornando indietro di poco, il 26 aprile del 2021, un altro viaggio organizzato da Rahim si sarebbe concluso davanti a Santa Maria di Leuca, con 49 migranti traghettati e il supporto a terra di  Majid Muhamad agli scafisti per sottrarsi ai controlli e aiutarli a lasciare l’Italia senza conseguenze, grazie a una rete di collegamento capace di agevolare il rientro in Turchia. Vi è poi l’episodio del 26 maggio 2021, quando sessanta migranti furono scoperti a oltre 20 miglia dal Capo di Leuca. Lo scafista, in quel caso, sarebbe stato accompagnato da una struttura di accoglienza di Neviano verso Bari. Da qui, avrebbe poi proseguito il viaggio in treno, verso Milano.

Altro episodio, l’8 giugno 2021, questa volta a Otranto, o, ancora, un altro a Porto Selvaggio del 20 giugno 2021, con novantadue migranti, sempre con supporto agli scafisti. Majid Muhamad avrebbe prestato sempre assistenza ai presunti scafisti, recuperandoli dal luogo dello sbarco per poi accompagnarli negli spostamenti su territorio nazionale garantendo alloggio e organizzando  il viaggio verso le ulteriori destinazioni. Poi, l’11 luglio 2021, lo sbarco di settantuno migranti a Santa Maria di Leuca, con assistenza allo scafista. E questo solo per citare alcuni episodi.

Per approfondire

Per tutti gli approfondimenti, e qualche curiosità, consigliamo di leggere gli articoli che seguono: Quattro boss, un esercito di scafisti e un fiume di denaro: così gestivano i trafficiL'inchiesta giornalistica che ha anticipato gli investigatoriIl "Re dell'Italia" che garantiva viaggi verso tutto il nord dell'Europa.  

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