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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Sgominata una rete mondiale di pedofili. Perquisito anche un bancario leccese

In Italia l'inchiesta coinvolge 14 persone dei 112 indagati,tutti uomini, in 28 paesi del mondo. Circa 700 i pedofili e si erano riuniti in quattro social network sui quali immettevano materiale pedopornografico

 

LECCE – Una rete mondiale di pedofili, un esercito di 700 orchi che si erano riuniti in quattro social network sui quali immettevano materiale pedopornografico. E la cosa più aberrante è che alcuni di questi filmati e foto sarebbero stati realizzati direttamente da loro. Tutto parte da una inchiesta coordinata dalla procura di Firenze. Tra questi sarebbe coinvolto anche un bancario 30enne di Lecce, incensurato, che è stato perquisito. Le indagini sono state condotte dal Nucleo investigativo telematico (Nit) di Siracusa, che hanno portato all’arresto, a Milano, di un pensionato incensurato di 52 anni. L'uomo sarebbe uno dei fondatori della rete internazionale sul web. Nella sua abitazione, perquisita nelle scorse ore, sono stati sequestrati 600 video e 4mila fotografie a carattere pedopornografico, taluni prodotti nella stessa abitazione del pensionato. In Italia l'inchiesta coinvolge 14 persone dei 112 indagati - tutti uomini - in 28 paesi del mondo.

Due perquisizioni sono in corso ad Aosta nei confronti di un sessantenne assicuratore e di un cinquantenne pensionato. Come riferisce l’Ansa in un'agenzia, coinvolti a Udine un commerciante di 42, a Verona un operaio di 43, a Como un impiegato di 34. In provincia di Agrigento sono stati perquisiti un programmatore informatico di 63 anni e un operaio di 41. Perquisizioni sono ancora in corso a Lucca e Pistoia rispettivamente nei confronti di un imprenditore di 27 anni e di un dirigente di 73. Altre due perquisizioni sono in corso a Milano e a Monza. Tra i 14 indagati in Italia, risulta che già adesso sette di loro avrebbero ammesso agli investigatori del Nit, almeno in parte, il possesso di materiale pedopornografico, giustificandosi di aver frequentato i social network, che hanno il server a Dallas negli Usa e che sono stati oscurati, per curiosità. Tuttavia, al momento, nessuno di loro avrebbe spiegato perché hanno 'postato' immagini video e foto pedopornografiche.

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