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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

"Spaccate" seriali, alla sbarra finisce la banda delle slot incubo dei bar

Agivano fra due province. Nei guai due rumeni residenti a Lecce, ma anche un paio di presunti ricettatori a Tricase

LECCE – Nella lista figurano ben cinque Escort con cui passare notti folli. Nessuno pensi male. Le Escort in questione sono automobili e le notti folli, furti con “spaccata”: ora con mazze, ora con i veicoli lanciati come arieti. L’importante era riuscire a portare via i soldi.

Le automobili erano rubate, per la precisione, o comunque ricettate. E nella lista rientrano anche un paio di Mondeo e due Fiesta. La banda, insomma, amava le Ford per le sue scorrerie. Un numero impressionante, se fosse possibile provarli tutti.

Gli inquirenti sospettano che Daniel Tudorache e Petre Enea, entrambi rumeni 35enni, fra tentati e andati a segno, abbiano eseguito non meno di una trentina di colpi a cavallo fra le province di Lecce e Taranto.  Ma le prove sono state ritenute sufficienti per incriminarli in “soli” otto casi.

Tudorache ha scelto di essere giudicato con il rito abbreviato, questa mattina, di fronte al gup Cinzia Vergine, mentre Enea sarà processato in ordinario. E i due rumeni, residenti a Lecce, non sarebbero nemmeno gli unici a fare parte del giro. Con loro, o comunque in stretto collegamento, avrebbero agito (almeno in un’occasione) anche due soggetti residenti a Tricase. Si tratta di Luigi Pedio, 41enne del posto, e di Alina Angelica Drondu, 32enne, d’origine rumena.

I quattro, dunque, nel fascicolo in mano al pm Angela Rotondano, figurano per associazione per delinquere dedita ai furti e alla ricettazione. La donna e Pedio, in ogni caso, rispondono solo di ricettazione. E anche loro hanno scelto il rito abbreviato.

Copia di Copia di 20141120_110353-2Due protagonisti e due comprimari, insomma. La parte del leone, attribuita a Daniel Tudorache e Petre Enea. Un vero e proprio incubo per le attività commerciali, in particolare bar e, fra questi, soprattutto quelli delle aree di servizio, di solito in zone periferiche o a ridosso di larghe strade sulle quali era più facile sfuggire a eventuali inseguimenti.

Il primo passo per mettersi all’opera era, ovviamente, recuperare un’auto. Trovavano affidabili le Ford, o magari era semplicemente un modo per imprimere un loro “marchio”, lasciare una firma. Sta di fatto che, quasi sempre, solo di Ford andavano a caccia. Rubate o acquistate da altri ladri, si sono accaparrati veicoli da ogni dove: più volte Lecce, ma anche Soleto, Martano, Trepuzzi. Poi, si partiva per la notte brava. La loro mania, sottrarre macchine cambia soldi e slot, da cui estrarre denaro in monete. A volte per bottini anche di una certa entità. E, sempre, provocando danni ingenti ai malcapitati.  

I furti in questione risalgono tutti al 2014. Il 29 settembre, toccò a un’area carburanti Ip di Lecce: saracinesca divelta grazie a un’auto usata come ariete, e via con la macchina cambia soldi. Ai due “soci in affari” sono attribuiti anche un paio di furti nel bar della stazione di rifornimento “Buccarella” di Veglie, datati 16 e 26 settembre, dove furono sottratte le slot machine, caricate a bordo dell’auto. Nella stessa notte del 26, sempre a Veglie, a loro è accollato anche il furto all’area di servizio Eni.

Copia di 20141120_110353-4Vi è poi un colpo alla Total Erg di Poggiardo, con mazza ferrata per sfondare la vetrata (ma riuscirono a portare via solo 50 euro dal registratore di cassa) del 16 ottobre. Ancora: la Esso della Tangenziale Est di Lecce (30 ottobre). Il 12 settembre, quindi, capatina a Palagiano (Taranto) per rubare nel bar dell’area Esso. Il 14 novembre, poi, un cambio di programma: non più aree di servizio, ma il bar “Blu Sky” di Lecce, su viale Ugo Foscolo, in una zona piuttosto centrale. Il furto fallì grazie all’antifurto.

Molto più sfumata la posizione di Alina Angelica Drondu e Luigi Pedio. Gli inquirenti sono riusciti a provare un solo caso di ricettazione. Ovvero, i due avrebbero ricevuto o acquistato da Tudorache ed Enea biglietti delle lotterie istantanee “gratta e vinci” rubati presso un’area di servizio. Avrebbero poi posto all’incasso i biglietti per riscuotere i premi. Gli imputati sono difesi dagli avvocati Fabrizio Tommasi, Silvio Caroli e Roberto Rella.

Postilla. L’attività dei due rumeni sarebbe andata avanti ancora a lungo, se non fossero stati sospettati ormai da tempo, pedinati e intercettati dalla squadra mobile. La notte del 20 novembre 2014 i poliziotti gli piombarono addosso mentre stavano tentando il colpo grosso ai danni di una sala scommesse di via Leuca, nel rione Castromediano di Cavallino. ​    

Accerchiati, tentarono la fuga a piedi, anche perché un agente spense il motore in modo brusco, ma decisamente efficace, con un colpo di pistola. Curiosamente, proprio quella notte non avevano una Ford, ma un’Opel. Un’Opel Astra, per la precisione. E chissà se i due sono superstiziosi. Di certo, beffardamente, la polizia ribattezzò quell’operazione prendendo spunto dal nome della sala: “Le jeux sont faits”.

E sì, i giochi finirono davvero quella notte. Perché, processati e condannati separatamente per quel singolo episodio, dopo è arrivata la chiusura indagini per tutti gli altri furti.

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