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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Lavoratori ex Bat ad Emiliano:"Scarsa considerazione per la vertenza"

Il Comitato degli operai: "Anche la nostra multinazionale ha delocalizzato all'estero e noi abbiamo il diritto di lavorare al pari degli altri"

LECCE - Ad un passo dalle feste di Natale sono tornati a farsi sentire i lavoratori del Comitato Bat di Lecce. Una parte di quegli operai, per intenderci, che sono stati espulsi dai processi produttivi in seguito alla dipartita della multinazionale del tabacco dal territorio. Correva l’anno 2010 e da quella data in poi la situazione è precipitata. Fallito il piano di riconversione siglato con sindacati, aziende subentranti e British American Tobacco – più di una volta definito come una truffa -, gli operai del sito di Lecce sono finiti nell’abisso della disoccupazione.

Da allora i lavoratori non hanno mai smesso di rivendicare i diritti negati, innanzitutto quello al lavoro, e la dignità di persone. Ogni protesta è stata l’occasione per ribadire alle istituzioni e ai cittadini la volontà di non essere trattati come lavoratori di serie B. Gli operai – lo ricordiamo - ancora attendono che sulla vertenza si faccia definitiva chiarezza e che qualcuno si assuma le responsabilità di un importante fallimento per l’economia del territorio.

Il Comitato è ritornato sul punto e ha scritto una lettera al presidente della Regione Puglia Michele Emiliano con cui si chiede al governatore di prendere in considerazione la vertenza, così come avvenuto per casi simili.

“In una dichiarazione per la vertenza Om carrelli Emiliano dichiara che "sono operai straordinariamente bravi, i pugliesi, che erano stati messi per strada a causa di una delocalizzazione di una grande multinazionale che aveva acquistato la loro fabbrica e poi l’aveva chiusa solo per accaparrarsi la quota di mercato. Il lavoro santifica la vita, il lavoro è quella cosa che manca in questo paese, e il lavoro da dignità", si legge nel testo della missiva.

“Allora le ricordiamo che lo stesso ha fatto la British American Tobacco che ha acquistato addirittura dallo Stato la privatizzazione più alta in termini economici mai avvenuta, ha preso le quote di mercato e ha delocalizzato all'estero la sua produzione, montando poi per la sua fuga una riconversione truffa”.

“Anche noi è le nostre famiglie abbiamo bisogno di santificare le nostre vite con il lavoro, anche noi abbiamo bisogno di dignità per poter guardare nuovamente fieri negli occhi i nostri figli – concludono i lavoratori - . Le speranze del nostro Natale sono rimaste ancora una volta disattese. Le auguriamo buon Natale”.

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