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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Via del Mare

Le chiavi in auto, gli sportelli chiusi, il bimbo in trappola: paura per una mamma

Disavventura a lieto fine ieri fra le vie Congedo e del Mare, dove poliziotti e vigili del fuoco hanno liberato un bebè di 2 anni da un veicolo. La madre aveva perso le chiavi all'interno e gli sportelli si erano serrati automaticamente. E sono stati momenti di puro panico, fra caldo e nervosismo

LECCE – E’ finita con il bimbo di 2 anni fra le braccia degli agenti, a stringere fra le manine il berretto blu e a giocare con la radio della polizia, ridendo ai saluti che arrivavano da quella voce gracchiante che proveniva dalla centrale operativa, per lui un punto indecifrabile di un universo tutto ancora da scoprire, in una serata fin troppo strana rispetto alla routine da pupo, tutto pappa e dormitine. Intorno, gli applausi di quanti si erano fermati, notando i lampeggianti di una volante e una camionetta dei vigili del fuoco quasi all’altezza del sottopassaggio di via del Mare.

Tutto è bene quel che finisce bene, ma quanta paura per una mamma leccese di 47 anni, che ieri sera ha dovuto letteralmente lottare con le nuove tecnologie e con il fato. Non sempre i ritrovati più moderni aiutano chi ne faccia uso, e così anche un buon sistema d’antifurto può trasformarsi in un incubo se accomodato sul seggiolone vi sia il bebè che, per una banale caduta delle chiavi, rimanga intrappolato nell’abitacolo.

Erano le 21, quando in via Umberto Congedo, nei pressi di via del Mare, sono stati chiamati 113 e 115. Non bastasse già l’accidentale caduta delle chiavi all’interno della sua Ford Focus station wagon, lo sportello si era chiuso e tutte le portiere sbarrate automaticamente. Il “clic” all’unisono parlava molto chiaro. Un bell’inghippo, con il bimbo a osservare con occhi spalancati il mondo al di fuori e l’aria all’interno diventare sempre più calda, sempre meno respirabile. Ieri sera la temperatura esterna, ancora a tarda ora, sfiorava i 30 gradi.

La donna non aveva con sé il mazzo di riserva. Ha quindi chiamato il marito perché sopraggiungesse con un doppione, ma intanto l’iniziale calma serafica del piccolo si stava trasformando in un nervosismo che non lasciava presagire nulla di buono. Quello della mamma, l’unico volto che deve essergli parso rassicurante; intorno, una serie di sconosciuti che devono avergli fatto una paura matta.

Non lo sapeva, ma erano i suoi angeli custodi. Poliziotti e vigili del fuoco hanno deciso che non si poteva attendere oltre. Hanno sfondato il vetro anteriore destro ed estratto il bimbo dal suo alloggiamento, dov’era ben assicurato. I cristalli in frantumi, le manone che lo sollevavano, i pianti iniziali. Tutto trasformatosi in pochi attimi in sorrisi, quando gli hanno fatto capire con le smorfie che loro erano quelli buoni. Una disavventura superata davvero felicemente.  

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