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Cronaca Via Principe di Savoia

Una bisca all'ombra del barocco. Irrompono i carabinieri, multe per 32mila euro

I militari del Nucleo operativo di Lecce hanno denunciato un 54enne che in un'abitazione presa in affitto alle spalle di Porta Napoli aveva allestito una sala da per giocatori d'azzardo incalliti. Trovati quattro apparecchi del genere vietato e una lista con nomi e cifre di soldi

LECCE – In quel punto del centro storico il viavai era continuo, ma non di turisti intenti ad apprezzare le bellezze del barocco, quanto di malati di gioco che in un’abitazione non lontano da Porta Napoli avevano trovato la loro piccola fetta di paradiso in terra.

Il passaggio ininterrotto di persone in via Gualtiero I di Brienne, però, non è certo sfuggito ad alcuni residenti. Non è esattamente un punto trafficato come l’arteria principale, via Principi di Savoia.  

Così, insospettiti e temendo che in un’abitazione in particolare si stesse consumando qualcosa d’illecito, si sono rivolti ai carabinieri del Nucleo operativo di Lecce, comandati dal tenente Alessio Perlorca.

E sono iniziati gli appostamenti discreti, durati il tempo necessario per scoprire che in un vecchio immobile al pian terreno, con affaccio direttamente in strada, preso in affitto da R.S., 54enne di Lecce, all’insaputa dello stesso proprietario, era stata allestita una colorita bisca clandestina, con tanto di slot del genere più che vietato.

Il blitz è scattato questa mattina, quando i militari, affacciandosi da una grata socchiusa, hanno potuto notare gli apparecchi da gioco in una stanza. Il gestore dell’improvvisata “sala”, così, invece degli habitué delle puntate d’azzardo, si sono ritrovati davanti gli investigatori, che di giocare proprio non ne avevano voglia. L’uomo stava giusto rassettando i locali in attesa dei prossimi clienti.

I carabinieri hanno trovato quattro apparecchi appartenenti alla categoria abrogata del “7b”, un gergale utilizzato per indicare il comma dell’articolo 110 del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza, che regola l’esercizio del gioco lecito in sale autorizzate.

Questi apparecchi erano considerato leciti fino a qualche anno addietro. Oggi non più, poiché non hanno quei requisiti tecnici previsti da Aams, agenzia delle dogane e monopoli di Stato, tanto più che modificate per evitare la vincita del giocatore.

Durante la perquisizione dei locali, i carabinieri hanno anche trovato cartelli con la scritta “occupato”, utilizzati per indicare le postazioni, e una serie di biglietti e liste manoscritte con molti nomi di persone seguiti da una serie di cifre. Con ogni probabilità, le somme puntate o debiti accumulati.

Il 54enne è stato denunciato all’autorità giudiziaria per esercizio di gioco d’azzardo aggravato dall’istituzione di casa da gioco abusiva e omessa tenuta della tabella dei giochi proibiti.

Una bazzecola, rispetto alla vera punizione: dovrà pagare multe per 32mila euro. Cioè, 4mila per ogni apparecchio abusivo e 16mila per la mancata esposizione delle avvertenze sui rischi connessi alla ludopatia. Gli apparecchi sono stati sequestrati. Rien ne va plus, les jeux sont faits, è il caso di dire.  

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