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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Tre protocolli antimafia e l'assicurazione del ministero: "Arrivano i rinforzi"

Il viceministro degli Interni Filippo Bubbico oggi a Lecce per un incontro interistituzionale in Prefettura. Ha assicurato che il caso Puglia, e quello del Salento in particolare, sono da tempo sotto la lente. Ed ha parlato anche di come l'economia legale sia la ricetta per la crescita

LECCE – Tre protocolli per la legalità e una rassicurazione direttamente dalla voce del viceministro dell’Interno Filippo Bubbico, ospite oggi della Prefettura di Lecce: nelle prossime settimane vi saranno rinforzi per tutta la Puglia, in tema di lotta alla mafia e alla criminalità in genere.

E’ la risposta a una richiesta che era arrivata nei giorni scorsi dalle istituzioni locali, in primi il prefetto Giuliana Perrotta, dopo l’escalation di pericolosi episodi fra capoluogo e hinterland, specie all’ombra degli affari con droga ed estorsioni. Le recenti operazioni “Perseo” dei carabinieri, in tema di stupefacenti e “Reset” della polizia, che ha arrestato quattro presunti affiliati alla Scu sono risultati sicuramente eccellenti, e tuttavia non è certo questo il momento di abbassare la guardia, perché dalle ceneri di un gruppo spesso se ne rigenerano nuovi, come insegna la storia recente.

Il senatore Bubbico, tirando le somme dell’incontro interistituzionale “La tutela antimafia alla luce del Nuovo Codice: tra protocolli di legalità e accordi interistituzionali”, ha spiegato che già da alcuni mesi il ministero ha esaminato “la questione Puglia”, e in particolare le vicende legate a Lecce “importante realtà del Paese”.

Dunque, il fenomeno è già da tempo sotto la lente e Bubbico ha assicurato che “gli impegni assunti stanno diventando già operativi per il rafforzamento nel quadro delle difficoltà generali”, riporta una nota dell’Ansa. “Sono bloccati i concorsi, le risorse finanziarie sono scarse, ma quegli impegni stanno diventando operativi e già si misurano le prime assegnazioni tese a rendere meno precaria la presenza delle forze di polizia, tanto da renderle più capaci di contrastare il fenomeno criminale".

Bubbico s’è anche soffermato sul tema dell’economia. E’ proprio la crisi uno dei problemi che sarebbero all’origine di una recrudescenza di fenomeni malavitosi. “L'economia legale aiuta molto i nostri territori a crescere e noi dobbiamo allestire la migliore strumentazione possibile coerente con la legislazione nazionale per favorire e incentivare l'affermazione delle reti legali della produzione e l'attività di impresa”. E’ probabilmente l’unica ricetta concreta per drenare il fenomeno a certi livelli.

E sui protocolli di oggi, ha spiegato che “ci dicono come sia possibile esercitare il massimo delle attività di controllo rispettando i tempi e manifestando la massima efficienza. L'iniziativa della prefettura di Lecce rappresenta un esperimento avanzato che sono certo potrà essere utilizzato in altre parti del territorio nazionale tanto da diventare lo standard operativo".

Il convegno di oggi era infatti volto ad approfondire le sinergie e le prospettive di intervento in funzione di prevenzione dei condizionamenti mafiosi alla luce del nuovo codice. Ed ha previsto diverse fasi. La prima è stata l’adeguamento del protocollo d’intesa “La rete dei responsabili della legalità negli appalti pubblici” sottoscritto, da oltre 120 stazioni appaltanti, lo scorso anno.

IMG_6492-2Un secondo accordo, specifico, è stato sottoscritto con il sindaco di Gallipoli, Francesco Errico. L’intesa è stata ribattezzata: “Le autorizzazioni e le licenze amministrative: le nuove frontiere degli interessi mafiosi e l’attività di prevenzione”. E’ volta a rafforzare l’attività di prevenzione delle infiltrazioni mafiose nei settori economici soggetti ad autorizzazioni e licenze amministrative. E’ noto come il territorio gallipolino sia uno dei più a rischio sotto questo profilo.  

Il primo cittadino ha confermato che l’intesa siglata sarà fonte di maggiore tutela per l’ente, oltre che conferma dell’impegno dell’amministrazione comunale di compiere ogni scelta utile a rafforzare trasparenza e legalità.​

E’ stato inoltre illustrato il contenuto dell’accordo con i presidenti della Corte d’appello e del Tribunale di Lecce, rispettivamente Mario Buffa e Mario Benfatto, sulla circolarità delle informazioni nella disponibilità degli uffici giudiziari per una maggiore speditezza nell’accertamento dei requisiti antimafia.  Si tratta di un efficace strumento di interscambio che consentirà alla Prefettura di abbattere ogni rischio di ritardo nel rilascio delle certificazioni antimafia – acquisendo rapidamente le informazioni occorrenti – ed agli organi giudiziari di conoscere chi riveste cariche elettive ed altre utili informazioni quali quelle relative ai beni confiscati.

All’incontro odierno, fra i vari esponenti delle amministrazioni, erano presenti anche il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, il presidente della Provincia, Antonio Gabellone, il sindaco di Lecce Paolo Perrone e,  in videoconferenza, il vicepresidente – con delega Education - di Confindustria nazionale Ivan Lo Bello

Durante il collegamento in videoconferenza, Lo Bello, e successivamente il presidente della Camera di commercio di Lecce, Alfredo Prete, hanno manifestato preoccupazione per la permeabilità del territorio e delle amministrazioni locali alla capacità con cui la mafia sa cogliere oggi le potenzialità di sviluppo e gli ambiti di manipolazione dell’economia.

Il presidente della Regione Vendola, dal canto suo, ritiene la lotta alla mafia non possa essere intesa come "un corpo a corpo tra le forze dell'ordine, la magistratura e i boss", ma, piuttosto, "un'opera di bonifica dei territori; passa per una diffusione di cultura della legalità per una riappropriazione millimetro dopo millimetro del proprio territorio e credo che quando si capisce che la mafia è un attentato alla libertà individuale, forse si ha più forza di reagire".

Successivamente si  è svolta una riunione di Comitato provinciale per l’prdine e la sicurezza pubblica, presieduta proprio dal viceministro, con la partecipazione del procuratore della Repubblica e del presidente della Regione.

vendola e gabellone-2Nel corso della riunione è stato fatto il punto sulla situazione dell’ordine e la sicurezza pubblica in provincia con riferimento sia all’andamento dei crimini e dei reati predatori, ma anche ai recenti episodi sintomatici di un conflitto tra clan emergenti. Particolare attenzione è stata dedicata all’andamento dell’immigrazione e alla risposta che il prefetto, d’intesa con il sindaco di Otranto Luciano Cariddi, sentiti i responsabili provinciali delle forze di polizia, ha ritenuto di dare per adeguare la struttura di prima accoglienza "Don Tonino Bello" agli standard previsti dalla norma per i migranti sbarcati sulle coste per il tempo strettamente necessario al loro trasferimento nei centri governativi Cara e Cie. 

Nel primo pomeriggio Bubbico ha poi ricevuto i rappresentanti provinciali delle organizzazioni sindacali delle forze di polizia ed ha raccolto le segnalazioni e le istanze volte a migliorare le politiche del comparto sicurezza. 

"I protocolli antimafia sono un ulteriore motivo di fiducia che i cittadini devono avere nei confronti delle istituzioni", commenta il segretario territoriale di Ugl, Antonio Verardi. "Offriranno maggiore velocità di informazione ed incisività di intervento. Ora, specie nel mondo degli appalti, tutto potrà essere tracciato e valutato, non è un risultato da poco visti i farraginosi intrecci, che la criminalità organizzata è stata capace di mettere insieme. Un territorio all’avanguardia nel prevenire e fermare determinate devianze, non potrà che essere maggiormente appetibile per chi vi voglia investire, per chi voglia continuare a farlo". 

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