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Cronaca

Non ci fu diffamazione ad Alfredo Prete, assolta Roberta Mazzotta

La denuncia era stata presentata dall'allora presidente della Camera di commercio per frasi della consigliera della giunta. La Procura aveva invocato quattro mesi

LECCE – La querela era stata presentata da Alfredo Prete, noto imprenditore leccese, nelle vesti, all’epoca dei fatti, di presidente della Camera di commercio salentina, per vicende avvenute nel febbraio del 2017. E il pubblico ministero Paola Guglielmi aveva invocato una condanna di quattro mesi. Il giudice Fabrizio Malagnino, però, ha ritenuto inconsistente l’accusa di diffamazione aggravata perpetrata attraverso Facebook a carico di Roberta Mazzotta, novolese di 47 anni, al tempo membro della giunta camerale. “Assolta perché il fatto non sussiste”, la sentenza formulata nell’udienza di ieri, con deposito delle motivazioni entro 60 giorni.    

Nell'interpretazione della Procura, la reputazione di Prete sarebbe stata offesa pubblicamente – vista la natura stessa del social network – da Roberta Mazzotta, con frasi piuttosto colorite e asserzioni secondo le quali vi sarebbe stata una mala gestio dell’ente da parte dell’allora presidente, arrivando finanche al pilotaggio delle elezioni.

La Procura aveva così emesso un decreto di citazione a giudizio nei confronti della consigliera camerale, ma all’udienza di ieri è arrivata l’assoluzione. Roberta Mazzotta era difesa dall’avvocato Federico Martella che, di fatto, ha sostenuto non solo come non si potesse definire diffamatorio il post, ma anche e probabilmente soprattutto che non vi fossero riferimenti esplicitamente diretti ad Alfredo Prete, che si era costituito parte civile con l’avvocato Paolo Spalluto. E ora, ovviamente, prima di un eventuale appello, si resta in attesa delle motivazioni.

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