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Cronaca Via Taranto

In due tentano la rapina, il rione insorge: accerchiati e arrestati

Due malviventi hanno cercato di assaltare la ricevitoria al civico 240 di via Taranto, ma sono stati fermati e consegnati a carabinieri e polizia. Sequestrati una pistola lanciarazzi calibro 22 ed un passamontagna artigianale

LECCE – La solidarietà del rione più forte dell’arroganza dei banditi. Certo, forse non due fulmini di guerra: uno bloccato dalla vittima, un tabaccaio, stoicamente postosi all’inseguimento; l’altro intimorito dalle persone che avrebbe voluto terrorizzare, costretto al ripiego e infine, a sua volta, acciuffato, con l'aiuto di quanti hanno assistito alle concitate fasi di un maldestro tentativo di rapina. Ma il senso di una storia come quella avvenuta in alla periferia del capoluogo, questa sera, è che quando i cittadini si coalizzano nel segno della giustizia, anche il più tracotante e cinico dei malviventi rischia di dover tremare. 

Borgo Pace, rione alle porte di Lecce, un tiro di schioppo dalla zona industriale che ha divorato le campagne che un tempo circondavano il caseggiato, l’aria popolare che si respira nelle piccole comunità, dove tutti si conoscono da una vita. E’ qui che i due giovani finiti di lì a poco finiti in arresto, i leccesi Antonio Marzano, pasticcere di 28 anni, e Franco Saccheri, disoccupato 37enne, avevano deciso di mettere a segno una rapina, all’interno della tabaccheria “Pisanello”, al civico 240 di via Taranto.

Doveva essere un “colpo” come tanti, il classico assalto “mordi e fuggi” di fine serata, quando le casse delle attività commerciali sono più o meno piene di banconote, e c’è da racimolare qualche centinaio di euro.  Una pistola (in questo caso, di tipo lanciarazzi, calibro 22) per intimidire i titolari, i soldi da razzolare dal cassetto del registratore, la fuga in auto. Questo il piano, un canovaccio quasi noioso da scrivere, per la mano del cronista, nella sua eterna, monotona dinamica, pur con protagonisti di volta in volta diversi.

E invece, questa sera s’è recitato a soggetto, e, alla fine, il colpo di scena ha reso uno spettacolo d’applausi: per i due sprovveduti rapinatori, che tutto avevano messo in conto, fuorché la possibilità di una strenua resistenza al sopruso, tutto è infatti finto nel peggiore dei modi. E per una volta, sagacia e coraggio di alcuni cittadini hanno fatto davvero la differenza.

I due, dunque, sono stati bloccati e poi consegnati ai carabinieri del nucleo radiomobile della compagnia di Lecce e della stazione di Santa Rosa, giunti di corsa in via Taranto, dove si sono riversati anche gli agenti delle volanti di polizia della questura, per scrivere il finale della storia. 

Tutto s’è consumato intorno alle 19. Marzano e Saccheri, presentatisi temerariamente a volto scoperto (e pensare che un passamontagna artigianale ce l'avrebbero anche avuto, e sarebbe stato in seguito sequestrato), hanno giusto tentato di pretendere l'incasso al titolare della ricevitoria. Tentato, appunto, perché, in tutta risposta, hanno ricevuto un “omaggio” in formato porta-accendini, scagliato loro addosso con fermezza. 

MARZANO Antonio-2L’atteggiamento ha colto del tutto alla sprovvista i rapinatori, che, a quel punto, fra le urla che si levavano nella gelida serata, destando l’attenzione dei passanti, i quali hanno iniziato a loro volta a cingerli d’assedio, hanno pensato bene di darsela a gambe levate, rinunciando al malloppo. Ma intanto, erano già partite più telefonate a 112 e 113, e le pattuglie erano in cammino a sirene spiegate. Tutto questo mentre il tabaccaio, non pago di aver già messo in fuga i due giovani, s’è anche posto all’inseguimento di quello sprovvisto di pistola. I due, infatti, si sono separati, nella speranza di rendere più complicato il tallonamento.

Ma, nella foga, uno dei due soci in affari è inciampato malamente, perdendo persino entrambe le scarpe. A quel punto, è stato bloccato e tenuto fermo fino all’arrivo delle forze dell’ordine. Peraltro, di strada non ne avrebbe fatta molta, perché intontito per una contusione in volto, dopo il ruzzolone. 

SACCHERI Franco-2Grazie alla collaborazione dei vari testimoni – una vera e propria rivolta del rione, che non ha lasciato scampo ai malviventi -, anche il complice fuggito con l'arma ancora fra le mani, è stato intercettato nelle vicinanze, e per l'esattezza in via Scardia.

I carabinieri, dietro ad un muretto, hanno poi ritrovato la pistola, ed il già citato passamontagna, di cui ha provato a disfarsi. Il pubblico ministero di turno, Elsa Valeria Mignone, messa al corrente dei fatti, in tarda serata ha disposto l’arresto per entrambi.

Una curiosità. Se Marzano, fino ad oggi, non aveva mai avuto guai con la giustizia, Saccheri è invece noto, perché nell’ottobre scorso era stato arrestato per un presunto caso di tentate molestie a sfondo sessuale. Un episodio per il quale l’uomo, ex edicolante, a metà gennaio è stato destinatario dell’atto di chiusura delle indagini preliminari. Non pago di essere già prossimo ad un rinvio a giudizio, ora è finito di nuovo in manette.

Presi grazie ai cittadini

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