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Cronaca

Se le teorie del complotto sono peggio di presunte pantomime

Nelle ultime ore si sta facendo strada una tesi davvero difficile da appoggiare, razionalmente, circa il coinvolgimento di steward vicentini nel lancio di bombe carta. Sulla scorta di un video che non dimostra nulla

LECCE - A costo di far apparire impopolare LeccePrima, dopo una lunga giornata di riflessioni, scrivo queste righe per spiegare che non appoggiamo tesi complottistiche. Il noto e recente caso dell’autovelox di Cavallino, nel quale era stata data per buona da molti (troppi) giornali una bufala monumentale, smontabile già in prima istanza da alcune piccole osservazioni sui documenti, sembra non aver insegnato nulla.

Sostenere senza filtri (e non bastano condizionali e punti interrogativi) che uno o più steward incaricati del controllo della gara fra Vicenza e Lecce possano aver piazzato una bomba carta, sulla scorta di un video che non dimostra praticamente nulla, se non ciò che più di qualcuno vuole vedere, animato dai propri ideali, è un atto molto pericoloso eppure sempre più in voga in questo periodo storico caratterizzato da un uso scriteriato di mezzi social sui quali non esiste praticamente alcun filtro.

È il tipico meccanismo alla base di molte altre teorie del complotto, nelle quali si parte da una particolare angolazione (per esempio, quella fornita da un video, come in questo caso) per elaborare una tesi che arrivi esattamente dove si voglia andare a parare. Spiace che persino un senatore come Dario Stefàno del Pd si sia infilato in questo tunnel. A proposito, sulla sua pagina Facebook i pochi che ancora non hanno visto il video altrove, o non l’abbiano ricevuto sul proprio cellulare, possono farsi la propria idea. Noi non lo pubblicheremo. Tanto, ripeto, o l'avete già visto o cliccando sul link lo potete vedere.   

Mettere in croce, semplicemente per un retro pensiero, almeno un paio di persone che sono riconoscibili (magari non nel Salento, ma sicuramente nella loro città) per un tentativo di rivalsa, è qualcosa difficile da accettare, usando la razionalità. A parte che ci sono organi competenti deputati alle indagini e che sulla vicenda senz’altro la Digos sta indagando (per arrivare ai veri responsabili), esistono molte cose che – spiace dire anche questo – sono state omesse fino a questo momento da più di qualcuno.

Cominciamo da un fatto. Di bombe carta, ignoti tifosi salentini, sembra proprio che ne abbiano accese più di una già fuori dallo stadio. Pare che ne siano state lanciate diverse nel tragitto degli autobus verso lo stadio, dopo aver parcheggiato auto e pullmini. Ma, soprattutto, se davvero si volesse rendere un servizio alla comunità, qualcuno dovrebbe interrogarsi sul perché a pochi minuti dall’inizio della gara, all’improvviso, siano stati aperti i cancelli e fatti entrare centinaia di tifosi del Lecce, senza alcun controllo. Ecco, un aspetto oggettivo, impossibile da negare. È accaduto e basta. Senatore Stefàno, lei che ha i poteri per farlo, magari parta da qui, se vuole davvero un accertamento su qualcosa.      

Il presidente Saverio Sticchi Damiani, già ieri, aveva lanciato una frecciatina, in tal senso, domandandosi come mai non fossero stati fatti controlli adeguati. Quanto al petardo, se nessuno riesce a scorgerne la traiettoria, potrebbe semplicemente essere perché gettato da sotto il recinto di separazione del settore ospiti, rispetto al terreno di gioco e non da sopra. Chi l’ha detto che un oggetto debba necessariamente essere lanciato dall’alto? Vediamo, allora, dove arriveranno le indagini. 

E sullo stordimento del portiere Nikita Contini? Beh, qui, c’è poco da dire. Che sia una pantomima, come denunciano molti o un reale mancamento dovuto all’esplosione, poco importa. Davvero. Se Contini è rimasto sul serio ferito, buona guarigione. Se non è così, un giorno farà i conti con la propria coscienza. 

Tutto ciò non deve però sviare dal problema reale. Che è una altro. Deve finire una volta per tutte la dittatura dei petardi, che quest’anno ha già portato a decine di migliaia di euro di multe ai danni della società, con diversi Daspo per i presunti autori dei lanci, e che in passato ha comportato anche problemi seri. A meno che facciamo finta di non ricordare il vigile del fuoco che riportò danni a un timpano nel 2017 (rinverdisco la memoria). E sembra persino ridicolo ricordare che una bomba carta è talmente pericolosa che qualcuno, ancor prima, ci ha rimesso degli arti. Sì, proprio a Lecce. 

Il Lecce ha le carte in regola per vincere il campionato. Sul campo. Noi speriamo che ci sia presto un’esplosione di gioia. Possibilmente, senza il condimento di ulteriori esplosioni d’altra natura.

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