Avrebbe violentato prostituta e rubato i soldi: pena di 6 anni e 8 mesi

LECCE – Esclusa l’aggravante dei futili motivi, per tutto il resto (violenza sessuale aggravata dall’abuso di ospitalità, lesioni personali aggravate, furto aggravato) è arrivata la condanna a carico di un nigeriano di 44 anni, senza fissa dimora, sedicente William Job. La vicenda riguarda le violenze che avrebbe subito una prostituta salentina nell’abitazione di Lecce dove esercitava, nel cuore del centro storico.

I fatti risalgono al 7 maggio scorso, come da denuncia presentata dalla donna, 61enne, e l’arresto dell’uomo (portato a suo tempo in carcere) è avvenuto ai primi di giugno, dopo le indagini della Squadra mobile della Questura di Lecce. Sei anni e otto mesi la pena irrogata al nigeriano dal giudice Sergio Mario Tosi, nel processo celebrato con il rito abbreviato e in cui è stato riconosciuto il vincolo della continuazione.

L’ordinanza di custodia cautelare era stata richiesta, e ottenuta, dal sostituto procuratore Luigi Mastroniani, dopo la valutazione del giudice per le indagini preliminari Simona Panzera. Stando alle risultanze delle indagini, quel giorno di maggio il 44enne si sarebbe recato in casa della prostituta, arrivando però ad abusare di lei, picchiandola con particolare violenza e minacciandola, per poi fuggire sottraendo pure le stesse 50 euro che le avrebbe consegnato (soldi riposti nel cassetto), dopo aver concordato il prezzo per la prestazione.

Come sanzioni accessorie, il nigeriano ha subito l’interdizione perpetua da tutti gli uffici riguardanti l’amministrazione di sostegno e di cinque anni per i pubblici uffici. L’imputato era difeso dall’avvocato Domenico Cantore del Foro di Taranto.