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Cronaca Piazzetta Regina Maria

Al contenzioso la spunta il Play Sushi Bar: multa annullata e pesce dissequestrato

Il sequestro di quasi 40 chili di prodotto ittico è avvenuto alcuni giorni addietro. Fatture e bollini sono stati esibiti. Inoltre, non è stata rilevata cattiva conservazione e in più vi sarebbero vizi procedurali nel verbale della guardia costiera

LECCE – Prodotto dissequestrato e multa annullata. L’ha spuntata il titolare del Play Sushi Bar di piazzetta Regina Maria, a Lecce. Il ristoratore, Maurizio Sacquegno, s’era visto sequestrare nei giorni scorsi, in via amministrativa, quasi 40 chili di prodotto ittico, ma ha proposto ricorso e la Regione Puglia gli ha dato ragione. 
La capitaneria di porto di Gallipoli aveva contestato l’assenza di tracciabilità sul pesce congelato.

Già in prima battuta, però, Sacquegno s’era difeso sulle stesse colonne dei giornali, parlando di un banale problema tecnico della stampante, che non gli aveva permesso di fotocopiare e apporre subito il bollino su ogni singola parte del prodotto acquistato presso la Metro e, comunque, dicendosi sicuro delle proprie ragioni, avendo a disposizione tutte le fatture che avrebbero comprovato la provenienza.

Tramite il suo legale, l’avvocato Davide Salvatore Pierri, ha quindi portato la questione negli uffici di via Aldo Moro del Servizio contenzioso amministrativo regionale.  Fatture ed etichette sono state esibiti a riprova, ma c’è anche altro.

I funzionari hanno rilevato una certa approssimazione in merito alla descrizione del prodotto sequestrato, non meglio indicato. Vale a dire, nel verbale si è rilevato soltanto come sia stato rinvenuto un “prodotto ittico vario congelato per un totale di 39,771 chilogrammi”. Senza ulteriori indicazioni. 

L’assenza di un riferimento più preciso è stato considerato un vizio procedurale tale da comportare l’annullamento dell’atto. Gli uffici regionali hanno anche rilevato il fatto che non risultano essere stati effettuati prelievi di campioni di merce per essere analizzati e che non è stato evidenziato alcuno stato di cattiva conservazione.

Tutte ragioni che, insieme, hanno indotto ad ordinare l’archiviazione della pratica in merito alla contravvenzione, che era di mille e 500 euro, ed il dissequestro della merce. 

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