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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Via Clemente Rebora

La microcriminalità non dà tregua: due case svaligiate, poi rapina nel market

I furti scoperti nella tarda mattinata nel rione Salesiani e in zona fra San Guido e Castromediano. I ladri hanno rubato pochi minoli e qualche centinaio di euro. Sul posto la polizia. In serata, l'ennesima rapina, questa volta nel Dimeglio di Magliano. Sul posto i carabinieri di Campi Salentina

LECCE – La microcriminalità non dà tregua. E sono soprattutto il capoluogo e i comuni dell’hinterland a patirne le conseguenze. Privati cittadini o commercianti non fa differenza. Arnesi da scasso o pistole, l’importante è mordere e fuggire. Colpi per pochi spiccioli, che però rappresentano sempre uno choc per chi li subisce. E solo oggi, due furti in altrettante abitazioni di Lecce e una rapina consumata nel tardo pomeriggio nel “Dimeglio,” piccolo ma piuttosto frequentato market di Magliano, frazione di Carmiano.

Sui due primi casi le indagini sono affidate al personale della questura. Nel secondo si stanno muovendo i carabinieri della compagnia di Campi Salentina. I quali, sul fronte delle rapine, seguono una pista. All’origine di molti assalti vi potrebbe essere un’unica banda, con elementi intercambiabili e un target preciso: le casse dei supermercati.

Lo dicono soprattutto i numeri. Date e località sono fin troppo ravvicinate fra loro. Solo questo mese, prima di oggi, si contano, nell’ordine: un assalto al Conad di via Arno, a Monteroni (11 ottobre), un altro al Dico di via De Castris di Lecce (16 ottobre), una rapina all’Eurospin di San Cesario di Lecce (26 ottobre) e, giusto ieri (29 ottobre) un colpo all’A&O di Leverano. E forse non in tutti, ma almeno in alcuni fra questi episodi potrebbero esservi più mani per un'unica mente. Si sa, ogni gruppo ha un leader. 

Ma è bene andare con ordine. Le prime avvisaglie di un martedì poco tranquillo si sono avute in tarda mattinata, fra le 13,30 e le 14, quando i rispettivi proprietari di due distinti appartamenti di punti diversi di Lecce hanno fatto l’amara scoperta di una “visita” a domicilio. Erano ovviamente rimasti assenti da casa per lunghe ore, presi da motivi di lavoro e normali incombenze quotidiane.

Nel primo caso, il furto è avvenuto in un immobile al secondo piano di una palazzina di via Michelangelo Buonarroti. Una delle tante stradine poco battute che sorgono lungo quell’immaginaria linea di confine che separa i rioni San Guido di Lecce e Castromediano di Cavallino.

Il titolare dell’appartamento, al momento d’infilare la chiave nella toppa, ha trovato il portone d’ingresso scardinato. Inutile dire che l’abitazione era stata messa a soqquadro. I ladri hanno rovistato fra cassetti e mobili, scovando però pochi oggetti di valore. Si sono accontentati di qualche monile. Il primo intervento è stato affidato agli agenti della sezione volanti. In seguito, per rilevare l’effrazione ed eventuali impronte, in via Buonarroti si è recato il personale della scientifica.

Neanche il tempo di registrare quest’episodio e già presso la centrale operativa giungeva però un’altra chiamata, questa volta da via Clemente Rebora, nel rione Salesiani. Si tratta di una zona da sempre fra le più colpite da bande di predoni. Ampio quartiere residenziale semi-centrale, qui abitano diversi tra professionisti, impiegati e pensionati che nel tempo si sono visti saccheggiare parte dei propri averi. In qualche caso, colpi di tutto rispetto per l’entità della refurtiva.

Non questa volta, però. Esattamente come in via Buonarroti, anche nell’appartamento di via Rebora – traversa di una ben più trafficata arteria, via Attilio Biasco  -, fra piazzali e palazzine, i ladri si sono mossi indisturbati, rubando però soltanto qualche monile e circa 300 euro in contanti. Rispetto al primo colpo, inoltre, la polizia non ha rilevato effrazioni. Finestre e porta d’ingresso erano chiuse.

E’ possibile quindi che sia stata adottata l’ormai classica tecnica della scheda magnetica. O magari del pezzo di plastica ricavato da bottiglie di acqua o aranciata. Poco importa, si tratta di varianti dello stesso modus operandi, che prevede l'impiego di un oggetto flessibile e sufficientemente consistente allo stesso tempo, da passare in mezzo alla fessura del portone per far scattare le mandate. Impossibile allo stato attuale stabilire se vi sia correlazione fra i due furti, consumati in orari imprecisati della mattinata.

Ma la giornata movimentata era ancora lungi dal finire. Nel corso della serata, infatti, ecco una nuova notizia, raggiungere questa volta il 112: rapina a mano armata in un supermarket della frazione di Carmiano. Ore 18,20, solito copione: due persone, passamontagna sui volti, una pistola ben stretta fra le mani.

I malviventi si sono diretti in tutta fretta, senza tradire esitazioni, verso le due cassiere. E si sono fatti consegnare i soldi in contanti. La cifra è in via di quantificazione, ma potrebbe ammontare a un migliaio di euro. Poi, la fuga. Ai militari della stazione e del Norm di Campi Salentina, però, i testimoni non hanno saputo riferire quale mezzo sia stato usato.

Semplicemente, li hanno visti correre a piedi e dileguarsi nelle vie laterali. E’ però quasi scontato immaginare che disponessero di un’auto. Magari ferma in un punto più nascosto, per non destare troppi sospetti, e guidata da un complice. Le vie di fuga possibili, da quel punto: qualche tratto fra le campagne circostanti o la provinciale 12 che conduce ad Arnesano.

Anche ieri, a Leverano, ad agire erano stati due rapinatori, ma il dettaglio in risalto si era rivelato soprattutto l’inusuale e un po’ spiazzante presenza di una donna. I malviventi si erano poi dileguati a bordo di una Renault Clio vecchio modello risultata rubata (e non una Ritmo, come erroneamente riferito in un primo momento). Oggi, invece, nessun esponente del gentil sesso e nessuna auto. Eppure, la matrice sembrerebbe la stessa.  

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