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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

Fumata bianca in ateneo. E’ Vincenzo Zara il nuovo rettore dell'Università del Salento

Il prorettore stacca il concorrente diretto Michele Carducci, con il 70 percento dei voti. In suo favore hanno giocato le preferenze di studenti e docenti, l'assist offerto dal terzo candidato."Un grande risultato per l'istituzione"

LECCE – Il nuovo corso dell’Università del Salento è stato tracciato al secondo turno di votazione, con la nomina a rettore di Vincenzo Zara. Classe ’59, ordinario di Biochimica, il professore ha stravinto, arrivando quasi a triplicare i voti raccolti dal suo diretto concorrente Michele Carducci. 

Il prorettore con delega alla didattica in poche ore ha confermato, e rilanciato, il risultato raggiunto già durante la prima chiamata alle urne: una giornata in cui, dopo un testa a testa iniziale, Zara aveva doppiato il professore di diritto comparato. La partita non si era chiusa per pochissimo: una manciata di voti, infatti, non gli aveva permesso di superare lo sbarramento del quorum fissato a 467.

Sulla sua nomina, calcoli alla mano, restavano pochi dubbi. L’investitura, quindi, non è arrivata come un fulmine a ciel sereno. In suo favore ha giocato vari fattori anche l’assist offerto dal terzo candidato alla successione di Domenico Laforgia, Giovanni Laudizi  che ha rinunciato alla propria candidatura, fornendo una chiara direttiva ai propri elettori: far convergere i voti su Zara, in virtù di una forte similitudine tra le proposte contenute nei due programmi.

La 506 schede scrutinate a favore del prorettore hanno pesato per il 70 per cento del totale, contro i 198 voti conquistati da Carducci, fermo sul 27 per cento. Decisivo è stato l’orientamento espresso da quella parte del corpo elettorale costituito da docenti e studenti, mentre il voto del personale tecnico amministrativo (che pesava per il 20 per cento) ha determinato un ex aequo tra i due concorrenti: 121 schede a testa che hanno attestano una forte spaccatura interna.

Il nuovo rettore, che prenderà il timone dell’ateneo per i prossimi sei anni, ha festeggiato l’investitura definendola un “grande risultato per l’istituzione universitaria”. La soddisfazione personale, palpabile, è stata ampiamente sostenuta dagli applausi dalla platea e dal fair play delle strette di mano dei colleghi Carducci e Laudizi.

Zara ha concesso solo un accenno veloce a quegli attriti che hanno caratterizzato l’era Laforgia: “Ciò che è accaduto va rapidamente superato lavorando insieme, all’insegna della coesione e dell’entusiasmo”. Ed il primo sintomo del rinnovamento sembrano essere proprio le parole spese nei confronti dei sindacati: “Ho promesso loro un primo incontro già nei prossimi giorni, per improntare le nostre relazioni al dialogo”.

Il nuovo rettore non sembra aver voglia, però, di rimuginare sul passato: il suo  sguardo punta dritto al futuro, con gli occhi ben aperti sui grandi nodi della qualità didattica e dell’apertura alle esperienze internazionali. “La mia priorità – aggiunge – è l’ascolto. Continuerò il percorso tracciato in campagna elettorale, girando i dipartimenti per apprendere, ed intervenire, sulle problematiche che emergono”.

La soddisfazione espressa dagli studenti della rete Link-Udu (che non hanno fatto mistero delle proprie simpatie), sembra confermare come l’aria nei corridoi e nelle aule del tormentato ateneo salentino sia già rinfrescata: “Tale risultato dimostra che il meccanismo innescato per alimentare i veleni, spostando l’attenzione su questi ultimi piuttosto che sui programmi, non abbia fatto breccia all’interno del corpo elettorale che non si è lasciato influenzare”. 

L’elemento che, alla fine, ha convinto gli universitari è stata una conoscenza pregressa con il docente: “Abbiamo verificato come quella centralità dello studente che ha fondato il suo programma elettorale fosse del tutto coerente con il suo percorso personale – spiega il coordinatore Massimiliano Gira -. Ciò detto, Link-Udu rimarrà sempre la controparte cui il nuovo rettore dovrà rendere conto”. 

Hanno esultato anche i dottorandi e dottori di ricerca dell’associazione Adi che durante la campagna elettorale hanno avviato con il successore di Laforgia un “confronto positivo”, in cui sono emerse significative convergenze sui metodi da adottare per risolvere i problemi della categoria, relativi al reclutamento dei giovani ricercatori ed alla valorizzazione, sul mercato del lavoro, del terzo livello di formazione.

L'elezione del nuovo rettore

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