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Cronaca

Evasa dai domiciliari, ma perché senza più casa. Ritorna in libertà

Convalidato l'arresto di Annarita Castelluzzo, 61enne di Lecce, ma senza misure cautelari. Spetterà ai giudici di sorveglianza stabilire il da farsi, in una situazione umana complessa

LECCE – L’evasione dagli arresti domiciliari c’è stata, a tutti gli effetti, e infatti l’arresto è stato convalidato. Tuttavia, il giudice Annalisa De Benedecitis ha ritenuto di non dover applicare alcuna misura cautelare a carico di Annarita Castelluzzo, la 61enne di Lecce fermata dai carabinieri della Sezione radiomobile nel pomeriggio di domenica 20 marzo mentre si trovava in auto con un 43enne in via Agrigento, nel quartiere Stadio di Lecce.

Lei, in effetti, avrebbe dovuto trovarsi in un’altra zona della città, presso un domicilio nel quale stava scontando la pena di tre anni e tre mesi per una precedente condanna di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. E da lì, non uscire per alcuna ragione, salvo, ovviamente con specifiche autorizzazioni in mano.

Ma, se evasione c’è stata, il problema, come ha dimostrato il suo difensore, l’avvocato Raffaele Benfatto, è a monte. Di fatto, non sarebbe più disponibile l’abitazione nella quale la donna si trovava confinata fino a qualche giorno addietro. Insomma, sarebbe al momento senza un luogo fisico in cui abitare. Una situazione umana complessa, al punto che lo stesso pubblico ministero, Massimiliano Carducci, ha ritenuto di non dover richiedere misure cautelari.

Per questo, dopo l’udienza di convalida, la donna è tornata in libertà. Spetterà ora ai giudici di sorveglianza stabilire il da farsi, in considerazione del fatto che, come detto, Annarita Castelluzzo sta scontando a tutti gli effetti una pena, derivante da un episodio che risale all’inizio del 2019, quando fu arrestata dagli stessi carabinieri della Sezione radiomobile di Lecce: arrivati per una perquisizione in casa, si barricò all’interno e gettò un involucro contenente eroina da una finestra, non sapendo, però, che al di sotto ertano appostati altri militari, i quali notarono il gesto e recuperarono la sostanza. Successivamente ammise di aver spacciato dosi, per necessità.

L’arresto dell’altro giorno, invece, ha comportato anche la denuncia a piede libero del 43enne che l’accompagnava con la sua auto. L’uomo, alla guida di una Fiat 500, era a sua volta in prova ai servizi sociali e quindi ha violato le disposizioni per cui non può farsi trovare in compagnia di pregiudicati.  

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