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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Falsi funzionari dell'Inps truffano 93enne, arrestati due leccesi

Avevano messo su uno stratagemma che avrebbe potuto fruttare loro 25mila euro. Il raggiro è stato bloccato con la collaborazione del direttore di banca dove la vittima aveva i risparmi, dopo i primi soldi spillati all'anziana

LECCE – Da qualche parte l’informazione utile ai due truffatori sarà pure partita: in un condominio di un palazzo come tanti, al centro di Lecce, un’anziana percepiva la sua pensione e da qualche mese, la sorella della signora, prima della sua morte, aveva ottenuto, per il lavoro svolto negli anni, una buona uscita di tutto rispetto. Denaro che è andato a rinfoltire il conto corrente, congiunto, delle due sorelle, depositato presso una banca della città. 

Non a caso, i due raggiratori, avevano pensato di presentarsi alla 93enne, siamo a metà gennaio, come fantomatici funzionari dell’Inps, riuscendo a spillare all’anziana, in più tranche, qualche migliaio di euro. E se i carabinieri del nucleo operativo e radiomobile, insieme coni colleghi della stazione Lecce principale, non fossero intervenuti per tempo, Giovanni Ciminiello, 49 anni e l’amico, Marcello Marullo, 32 anni, tutti e due leccesi, il primo una vecchia conoscenza delle forze dell’ordine sempre in materie di truffe, il secondo, incensurato, capo area di un’azienda che opera nel Salento, avrebbero potuto sottrarre all’anziana qualcosa come 25mila euro. Somma che, secondo il piano dei due falsi funzionari Inps, arrestati in flagranza ieri mattina per truffa aggravata in concorso, la vittima avrebbe dovuto versare loro o in contanti, oppure in “comode rate” da 2.500 euro, 3mila euro, una tantum. Quei 25mila euro, secondo la coppia di truffatori, sarebbe stata la cifra che la 93enne avrebbe percepito indebitamente dall’istituto previdenziale, denaro che a quel punto sarebbe dovuto immediatamente essere restituito, pena pignoramenti vari. Tutto falso, ovviamente, una invenzione bella e buona ma che sull’anziana ha sortito l’effetto sperato.

I due, d’altronde, avevano pianificato tutto alla perfezione. Primo, avevano badato bene a contattare la loro vittima esclusivamente per telefono, e in più occasioni. Secondo, nell’abitazione dell’anziana non ci sarebbero mai entrati, preferendo invece che la donna li raggiungesse, su loro cortese invito, giù per strada. E la vittima, vedendosi trattata con i guanti, ha pensato davvero che i due fossero dell’Inps. Tant’è che per un paio di volte, forse tre volte, con la truffa che ormai aveva presupposti in abbondanza per essere consumata, Ciminiello e Marullo avrebbero accompagnato l’anziana in banca, dove prelevare le somme, come detto, tra 2500 euro e 3mila euro, da intascare.

Ma ad un certo punto qualcosa si è inceppato. E grazie al sospetto e alla proficua collaborazione con i carabinieri da parte direttore di banca - come è stato detto questa mattina nell’ambito della conferenza stampa tenuta presso il comando provinciale dell’Arma dal maggiore Saverio Lombardi e dal tenente Alessio Perlorca, comandante del Nucleo radiomobile – si è venuto a scoprire che l’anziana altro non era che la vittima di un raggiro continuato. Così, il direttore della banca, dopo il secondo inconsueto prelievo richiesto allo sportello dalla donna, che sei presentava periodicamente nelle filiale sempre accompagnata con uno dei suoi “funzionari Inps”, ha pensato di telefonare alla nipote della vittima, che vive e lavora a Roma, chiedendo se fosse al corrente di quei prelievi effettuati dalla 93enne. “Niente affatto”, la risposta della parente della vittima.

Finti funzionari dell'Inps, e la truffa è servita

Ed a quel punto che il direttore di banca ha raccontato tutto a carabinieri, che a loro volta hanno informato la vittima e i suoi parenti. D’altronde le "viste" in banca erano comunque state registrate dalle videocamere di sorveglianza predisposte all’interno della filiale. Già, ma come fare a cogliere con le mani nel sacco i due imbroglioni? Presto detto. I carabinieri hanno atteso che i due telefonassero alla vittima per organizzare l’ennesimo prelievo presso l’istituto di credito. A quel punto, con la collaborazione del direttore della filiale i militari hanno fotocopiato le banconote che ieri Ciminiello avrebbero dovuto intascare dopo il prelievo allo sportello con la firma della 93enne. E così è stato. Stessa scena. L’uomo entra nella banca con l’anziana, la donna preleva il denaro allo sportello ed escono. Ma dopo pochi secondi sono entrati in azione i carabinieri. L’uomo aveva con sé il denaro che corrispondeva ai biglietti fotocopiati anzitempo. Nel frattempo, il complice Marullo, che lo attendeva in auto per strada, visto quel che stava accadendo, avrebbe tentato di darsi alla fuga, ma la mossa non gli è riuscita perchè, anche in quella circostanza, sono intervenuti prontamente i militari. E per i due si sono aperte le porte del carcere di Borgo Sannicola. Esemplare il comportamento della signora che, nonostante la sua veneranda età, ha tenuto la parte fino in fondo, come in una scena di teatro.

 

 

 

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