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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Via dei Palumbo

Lei è al telefono e i ladri fuggono lasciando il "codice" sui gradini del pianerottolo

Il tentativo di furto nei giorni scorsi in via dei Palumbo, nel rione Salesiani. I ladri hanno tentato di entrare, ma poi sono fuggiti. La vittima era in casa ed ha pensato che fosse rientrato il marito. Sulla scala, "strani" segni

LECCE – Il rumore sommesso della porta che si sta aprendo, il pensiero che il marito stia rientrando perché, magari, ha dimenticato qualcosa, il sospetto che non sia davvero lui, dopo essersi affacciata all’uscio e non aver visto nessuno, la consapevolezza finale, che gela il sangue nelle vene, di essere sfuggita per pochi attimi ad un tête-à-tête con i ladri. 

Deve essere balenato tutto questo, nella mente di un’insegnante leccese, alcuni giorni addietro, quando ha rischiato un incontro ravvicinato con i rappresentanti di una banda che sta facendo razzie, in città. Una consapevolezza maturata solo dopo aver intravisto segnali inequivocabili, come alcuni piccoli "graffiti" lasciati su un gradino del pianerottolo, ora sottoposti ad analisi dalla polizia. 

Molto probabilmente, si tratta di un codice per indicare che “la casa è sorvegliata”, o qualcosa del genere. Segni che i ladri tracciano per solidarietà con complici di un’unica cerchia dedita agli stessi misfatti e che servono ad indicare la via a chi ha in mente in un futuro non remoto di mettere a segno un nuovo colpo. Ovvero: “Qui si può entrare”, per esempio, o “qui polizia”. 

Nulla di veramente nuovo sotto il sole, visto che già lo scorso anno, sul quotidiano Repubblica, dopo una serie di furti a raffica nel centro di Palermo, venne pubblicata una tabella con alcuni dei codici impiegati e che si consiglia di visionare (clicca qui). 

Nulla di nuovo, appunto, se non che tutto ciò è avvenuto ora anche Lecce, in via dei Palumbo, nel rione Salesiani. Una zona, per la verità, che da oltre un anno viene battuta costantemente dai ladri e che anche di recente s’è vista “violentata” da un’intrusione.

Nel caso in questione, tutto è successo nel primo pomeriggio. E’ noto: una delle fasce orarie più a rischio. Sennonché, la donna era comunque in casa, ed aveva appena salutato il marito, impiegato, uscito per andare al lavoro, quando ha udito l’inconfondibile suono della porta che si stava aprendo. 

Lei era impegnata in una conversazione al telefono, in un’altra stanza. I ladri, appena varcata la soglia, probabilmente hanno sentito la sua voce ed hanno preferito dileguarsi. Non senza lasciare un segno del loro passaggio, sul pianerottolo, un simbolo tratteggiato con qualche pennarello indelebile, che ora va decifrato. 

Tant’è. Quando la donna s’è avvicinata all’uscio, pensando che il marito stesse rientrando, e non ha visto nessuno, insospettita ha spalancato il portone. Davanti a lei, nessuno. Ha quindi chiamato il consorte sul cellulare e, avuta la certezza che non fosse rientrato, intuendo il tentativo d’irruzione, ha contattato la polizia. 

Chi siano gli autori è ovviamente impossibile da stabilire. Di certo, negli ultimi tempi, i “topi d’appartamento” hanno colpito un po’ ovunque. Basti pensare all’intrusione in un appartamento di via Basilicata, dove i proprietari erano momentaneamente assenti, come in quello di via Terni (situazione analoga), e di via Albanese, solo per restare negli ultimi giorni.

Ma come difendersi? Non è semplice, ma neanche impossibile. Nel caso di via dei Palumbo, ad esempio, sono stati trovati segni d’effrazione sul portone d’ingresso esterno dello stabile, che s’affaccia in strada, ma non su quello di casa.

Le tecniche sono varie, dal cacciavite, alla scheda che solleva il meccanismo interno del frutto, fino alle immortali chiavi passepartout. A parte antifurti e porte blindate, è sempre bene tenere a mente il passaparola fra vicini di casa, in modo che qualcuno abbia gli occhi aperti, qualora davanti al proprio stabile si notassero movimenti e persone sospette. Non si tratta di diventare paranoici, ma solo un po’ più accorti. E di essere solidali fra condomini, come i ladri lo sono fra loro smistando codici e informazioni.

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