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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Colpo nella sala slot: forzati tredici apparecchi e sradicata cassaforte dal muro

Al momento è stato possibile quantificare solo il contenuto della cassetta di sicurezza, di circa 4mila euro, ma data l'entità dei danni, il bottino sarà molto più alto. È successo nel Jaragua Cafè, annesso all'area carburanti Esso, sulla provinciale fra Lecce e Cavallino

LECCE – Quattromila euro, o giù di lì. Questa è la somma che è stato possibile quantificare sul momento. Ma il colpo ha sicuramente fruttato molto di più a un’agguerrita e ben attrezzata banda di malviventi che nel corso della notte ha letteralmente svuotato una sala slot. Portando via una piccola cassaforte e il contenuto in denaro di molti degli apparecchi presenti.  

Risale alle 4 del mattino circa l’intervento dei carabinieri della Sezione radiomobile di Lecce, cui ha fatto seguito l’indagine avviata dai colleghi della stazione di Lecce principale. Ma il colpo si fa risalire all’una e un quarto circa della notte. Circostanza che si evince dal sistema di videosorveglianza di cui è dotato il luogo nel quale si è verificato il furto.

Tutto è avvenuto sulla strada provinciale 23 che collega il capoluogo a Cavallino. I ladri, un gruppo che doveva essere composto da più soggetti (due certi quelli che sarebbero stati immortalati dalle telecamere), forse divisi per compiti e dotati di tutti gli arnesi necessari, hanno agito nell’area carburanti Esso.

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Annessa alla stazione carburanti, vi è un plesso che ospita altre due attività, il ristobar Via di Mezzo e il Jaragua Cafè. Ed è in quest’ultima, con la sua sala slot, che si sono concentrare le attenzioni dei malviventi, i quali, dopo essere riusciti a penetrare nell’edificio dalla porta antipanico sul retro, dopo essere entrati da una stradina sterrata, hanno forzato ben tredici apparecchi, svuotandoli del loro contenuto in monete. Un danno, questo, che deve essere quantificato con precisione.

I misteriosi soggetti, però, non si sono accontentati. Hann deciso di fare il carico grosso, arrivando a sradicare una piccola cassetta di sicurezza incassata nel muro dell’ufficio. E qui c’erano, appunto, circa 4mila euro. Si può già immaginare, dunque, che nel totale il bottino sia stato di qualche decina di migliaia di euro.

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