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Cronaca Stadio / Via Merine

Ruba la Punto della nonna, si scontra e manda coppia in ospedale. Preso in fuga

Vicenda rocambolesca, denunciato un 22enne. Dopo aver sottratto l'auto dell'anziana parente, ha provocato un sinistro. Un uomo ha segnalato i movimenti alla polizia. E in questura è stato pure riconosciuto dal testimone del furto

LECCE – Ruba l’auto della nonna e tampona un altro veicolo, forse sotto effetto di stupefacenti. Poi scappa, ma alle sue calcagna si mette un testimone, che indica la direzione alla polizia. Acchiappato dalle volanti, alla fine dovrà rispondere di omissione di soccorso e furto. E buon per lui che se la sia cavata con delle denunce a piede libero. E’ sfuggito all’arresto per assenza di flagranza, nel caso del furto del veicolo. Di certo, una vicenda dai contorni grotteschi, quasi da commedia infarcita d’azione. Anche perché, una volta in questura, pressappoco alla stessa ora, il caso ha voluto che si presentasse persino un altro testimone, proprio quello del furto dell’auto, avvenuto il 24 gennaio. Insomma, incastrato proprio per bene. Da un lato e dall’altro.

Protagonista, R.F., 22enne, leccese. Il fatto risale al pomeriggio di ieri. Tutto ha avuto inizio intorno alle 13,10, all’altezza dell’incrocio via viale Rossini e via Merine. Qui, diversi passanti hanno potuto notare come una Fiat Punto di colore scuro, dopo aver tamponato un altro veicolo, si fosse data ad una fuga a dir poco precipitosa. Fra i testimoni, un cittadino che ha fornito il numero di targa dell’auto. E s’è così accertato, già nelle prime battute, che l’auto era stata rubata il giorno prima a un’anziana 84enne leccese.

Intanto, l’azione era già entrata nel vivo. Il testimone che aveva fornito al 113 il numero di targa, infatti, si era anche posto all’inseguimento della Punto e, senza mai perderla di vista, giunto in via Cecere, aveva notato scendere dal veicolo (con la parte anteriore lesionata dal precedente urto), due giovani, un ragazzo e una ragazza. Questi, a dire del testimone-inseguitore, si erano poi diretti a piedi verso viale Japigia, abbandonando l’auto. L’uomo, sempre per telefono, ha fornito la descrizione dei due giovani, consentendo a un’altra volante di riconoscerli e fermarli all’altezza di via Gentile.

Altri agenti, intanto, hanno rintracciato l’autista dell’auto tamponata. Questi, ha spiegato che, mentre si trovava fermo sul lato sinistro della carreggiata di viale Rossini, in attesa che il semaforo emettesse luce verde di svolta a sinistra per via Regina Elena, era stato tamponato violentemente da una Punto scura. Il conducente, dopo la collisione, secondo il suo racconto, aveva poi immediatamente fatto una manovra di retromarcia, per poi ripartire a velocità sostenuta in direzione di viale Japigia.

L’uomo che aveva subito il tamponamento non era peraltro solo, in auto. Accanto, la sua fidanzata, che, a seguito dell’impatto, ha accusato forti dolori al collo, tanto da dover essere trasportata dal 118 presso il pronto soccorso del “Vito Fazzi”. Stessa sorte per il conducente, per dolori al collo e alla schiena. Questi, s’è diretto con mezzi propri in ospedale. Entrambe hanno riportato una prognosi di sette giorni, salvo complicazioni.

Ma l’aspetto ancor più curioso doveva avvenire. Proprio in quei frangenti, presso l’ufficio denunce della questura, s’è presentato un cittadino, che ha dichiarato di aver assistito al furto di una Fiat Punto nella giornata di giovedì 24, mentre era affacciato alla finestra di casa. Ed ha riconosciuto in R.F., senza ombra di dubbio, il ladro, poiché nipote di una coppia di coniugi che abitano nella palazzina di fronte alla sua.

L’uomo ha spiegato agli agenti di aver visto il giovane aggirarsi con fare circospetto e, dopo essere sceso da un muretto, aprire rapidamente l’auto e allontanarsi, tamponando sia l’autovettura che si trovava davanti, sia quella dietro. Un colpo qua e uno là, a ripetizione, fin quando non era riuscito a ricavare lo spazio sufficiente per potersi divincolare e sgommare al largo. Il testimone ha aggiunto di aver assistito più volte in passato ad atteggiamenti violenti del ragazzo nei confronti dei suoi parenti, tanto da essersi preoccupato temendo che quella fuga fosse la conseguenza di qualcosa di più grave. Infatti, appena incontrato il proprietario del veicolo sottratto ed aver appreso che aveva sporto denuncia di furto si era sentito in dovere di venire in questura a dichiarare quanto di sua conoscenza.

Prima di procedere alla denuncia in stato di libertà, R.F. è stato anche accompagnato presso l’ospedale per essere sottoposto a prelievo ematico e consentire la ricerca di alcool e sostanze stupefacenti. E sarebbe risultato positivo al test di screening dei cannabinoidi. Un’ulteriore aggravante. Gli agenti, infine, hanno provveduto a notificare una seconda denuncia, questa volta alla ragazza, che si trovava con il 22enne in auto. Anche lei risponde di omissione di soccorso. 

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