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Cronaca Via Duca D'Aosta

La proprietaria è fuori di casa, i ladri scoprono cassaforte con gioielli

Il furto in via Duca d'Aosta. Sul posto la polizia per i rilievi con la scientifica. La donna mancava da una settimana. I ladri hanno rovistato ovunque, racimolando monili per circa 3mila euro e un orologio d'oro di marca. Sono entrati forzando una finestra in strada

LECCE – La proprietaria manca da casa da una settimana e i topi d'appartamento fanno festa. Hanno trovato, infatti, una cassaforte e dentro monili per un valore di circa 3mila euro e un orologio d'oro di marca. E' l’ennesimo furto delle ultime settimane. Ed è stato messo a segno da una banda che ha saputo agire nel momento più opportuno, cioè approfittando dell'abitazione vuote, nel centro di Lecce.

Un caso tipico, d’estate. Ed è così che i ladri sono fuggiti dopo aver rovistato ovunque, fino a trovare quello che cercavano più di ogni altra cosa: il forziere. Era collocato dietro a un armadio. Ma hanno avuto evidentemente tutto il tempo di rovistare ovunque, spalancare ogni cassetto, spostare ogni mobile.  

Il bottino era composto soprattutto da ricordi tramandati dalla famiglia. Un dramma doppio per chi subisce queste intrusioni. E una considerazione: dato che non si tratta dell’unico caso recente (basti pensare alla banda che ha scovato e scardinato la cassaforte nella villetta dell’editore e politico di Forza Italia, Paolo Pagliaro, o ai svariati furti delle scorse settimane in viale della Libertà), si può pensare che vi sia in circolazione un gruppo specializzato, che non si accontenta di pochi spiccioli, qualche cellulare, una macchina fotografica, ma che studia bene chi depredare, come muoversi, quando agire. Forse dopo aver osservato le abitudini di chi vive in un'abitazione.  

La scoperta è avvenuta questa mattina in via Duca d'Aosta. Quindi, in un'abitazione non lontano da piazza Mazzini. Nell'’appartamento, al pian terreno, abita una donna di 68 anni. E' bastato un controllo a metà mattinata, per fare la brutta scoperta: finestra forzata (una si affaccia direttamente sulla via) e cassaforte spalancata. 

Alla malcapitata non è toccato altro da fare se non richiedere l’intervento della polizia. E così sul posto è arrivata prima una volante, poi la squadra mobile con la scientifica per i rilievi. Come sempre, gli specialisti sono andati a caccia di impronte o di altri elementi utili a fare luce sull'episodio. A volte basta anche una minima traccia per innescare la pista giusta. Anche se l'assenza prolungata della vittima rende impossibile stabilire il giorno e l'ora esatta  dell'intrusione. 

Alcune regole per evitare questi inconvenienti. Vale la pena ribadirle spesso: non far sapere pubblicamente il periodo e la durata di una vacanza o comunque di un allontanamento momentaneo da casa per qualsivoglia ragione. Usare sempre la formula generica “in questo momento non possiamo rispondere” nella segreteria telefonica. Non diffondere post sui social network con informazioni troppo dettagliate sulle proprie ferie. 

Ancora: non far accumulare la posta nella cassetta chiedendo a un vicino di ritirarla: è indice di assenza prolungata. Se si abbia la possibilità, attivare un servizio di pronto intervento su allarme che faccia arrivare sul posto una guardia giurata armata, anche per evitare che parenti o amici incaricati di intervenire si ritrovino in situazione pericolose, magari proprio davanti ai malviventi. In assenza di misure antintrusione, è consigliabile comunque fare un elenco e fotografare gli oggetti di valore, in particolare preziosi e opere d’arte, per avere più probabilità di ritrovarli fra le refurtive eventualmente recuperate dalle forze dell’ordine.

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