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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

La droga entrava in carcere in piccoli vani creati fra le suole delle scarpe

Arrestato un 33enne indiano residente a Lecce che lavorava per una ditta. Hashish nelle calzature, lasciate nell'armadietto di un detenuto

LECCE – Si terrà domani mattina, davanti al giudice per le indagini preliminari Marcello Rizzo, l’udienza di convalida per l’arresto di Rahul Paruthi, 33enne indiano, residente a Lecce, fermato per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, aggravato dall’aver commesso il fatto all’interno di uno stabilimento penitenziario. L’uomo, infatti, difeso dall’avvocato Giuseppe Serratì, è stato accusato di aver introdotto nel carcere di Borgo San Nicola dell’hashish, infilandolo in un paio di scarpe, in una sorta di vano ricavato fra le suole.

Ad arrestarlo sono stati gli stessi agenti di polizia penitenziaria, dopo un’attività di osservazione tramite i dispositivi di videosorveglianza installati presso una delle lavorazioni interne del reparto. Qui, alle dipendenze di una ditta, prestava servizio proprio il 33enne indiano. Nello stesso laboratorio lavorano anche diversi detenuti, appositamente formati e assunti.

Ebbene, dalla visione delle immagini registrate, i poliziotti penitenziari addetti alla sala coordinamento operativo, hanno rilevato, alcuni giorni addietro, un’anomalia nella condotta dell’operaio indiano. Questi, al suo arrivo, probabilmente ritenendo di non essere controllato, vista l’assenza di detenuti intorno, avrebbe riposto un paio di scarpe in un armadietto, risultato in seguito in uso a un detenuto 30enne originario di San Pietro Vernotico che sta scontando una condanna per reati contro il patrimonio. E, sempre quest’ultimo, non appena sceso presso il laboratorio, avrebbe subito preso possesso delle scarpe. Il che ha fatto scattare l’ipotesi di un accordo fra le parti.

Un vano sotto le suole per celare la droga

Già il fatto di consegnare oggetti ai detenuti, senza autorizzazione, rappresenta una violazione ai regolamenti. Ma per capire bene cosa stesse accadendo e cosa potesse eventualmente essere celato nelle scarpe, gli agenti, nei giorni seguenti, hanno continuato a monitorare l’attività della lavorazione, specie nelle fasce orarie notturne. E nella tarda serata di ieri, si sarebbe replicata l’esatta dinamica della settimana precedente.

Avvisato preventivamente per telefono il pubblico ministero di turno, Massimiliano Carducci, è scattato il controllo. Appena il detenuto ha preso le scarpe, è partita una perquisizione dei presenti e di tutti gli ambienti circostanti. E, dentro le scarpe, sono stati trovati oltre 130 grammi di hashish, confezionati in quattro involucri, nascosti, come detto, in vani ricavati su entrambe le calzature. Il 33enne indiano è stato così arrestato in flagranza e dal carcere non è più uscito. Per ora, occupa una delle celle.

Sarà invece indagato il sampietrano e non si escludono altre novità. Le indagini, infatti, proseguono per definire le modalità di acquisizione della sostanza da parte di Paruthi e i suoi collegamenti dentro e fuori il carcere di Lecce. Per l’operazione, la direttrice del penitenziario, Rita Russo, ha voluto esprimere un plauso al comandante Riccardo Secci e al personale che ha collaborato, stroncando una filiera di diffusione di stupefacenti fra le mura di Borgo San Nicola.

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