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Cronaca

Caccia all'uomo da film d'azione: ladri tallonati per chilometri a folli velocità

Rubano un'Alfa a Sannicola, ma il fratello della vittima li insegue con un veicolo simile. Sulla 613, arrivano i rinforzi di polizia da Lecce e di carabinieri da Brindisi. I malviventi costretti a cedere fra Tuturano e Cerano. Hanno scavalcato il guard-rail e sono fuggiti a piedi in mezzo al buio

BRINDISI – Alfa 156 station wagon scura contro Alfa 156 station wagon scura. Un tallonamento a rotta di collo macinando chilometri, da Sannicola fino alle porte di Lecce e anche oltre, raggiungendo Tuturano, frazione di Brindisi. Con volanti di polizia dal capoluogo ad accordarsi, un'altra da Brindisi insieme alle pattuglie dei carabinieri del Norm del capoluogo messapico per cercare di bloccare ogni via di fuga nel Nord del Salento.

Alla fine, i due ladri d’auto hanno dovuto mollare tutto, spalancare gli sportelli e lanciarsi in una fuga disperata a piedi nelle campagne fra Cerano e Tuturano. Ormai avevano il fiato sul collo degli inseguitori. Un minuto ancora, tentando di resistere oltre i limiti, e sarebbero finiti con le manette strette ai polsi. Nella migliore delle ipotesi. Perché a quelle velocità e con la tensione che pompa sangue a mille nelle vene e il sudore che cola anche a temperature rigide, è facile andare a schiantarsi. Mica si nasce tutti controfigure di Vin Diesel in xXx.

Sono scappati con le gambe loro, dunque, ma non senza vivere sulla propria pelle (è davvero il caso di dire) l’ultima, snervante sorpresa di una giornata davvero da dimenticare: si sono lacerati i vestiti e, forse, sono rimasti anche feriti. Perché, nella foga di non farsi agguantare da un esercito di poliziotti e carabinieri (con tanto di agguerrito fratello della vittima al seguito), scavalcando il guardrail nel buio, sono andati a finire in mezzo ai fichi d’India che crescono rigogliosi (e pungenti) un po’ ovunque, in questa penisola slanciata fra due mari, su un tappeto di terra rossa.

Una scena degna del miglior John Landis, autore - per dirne solo una che rimandi a epici inseguimenti -, della pellicola culto Blues Brothers. Per ora sembra che i due siano riusciti comunque a sgattaiolare chissà dove. Quindi non suoneranno con la band in carcere come Jake ed Elwood. Non è detto, però, che non si riesca a identificarli nelle prossime ore.

E pensare che tutto sembrava iniziato nel migliore dei modi, per la coppia di topi d’auto. Tanto facile era stato poco prima, intorno alle 19, il furto di quell’auto di grossa cilindrata, un’Alfa station wagon nera, giacché vi avevano trovato le chiavi inserite, tanto complicato è stato tenere a bada il fratello della vittima, contattato proprio dal derubato per telefono. Fortuna ha voluto che proprio in quel momento fosse in viaggio verso Lecce. E - sembra incredibile - a un certo punto s'è trovato l'auto proprio davanti, un veicolo pressoché identico. Non ci ha pensato su due volte ed ha ingaggiato una guerra personale con i malviventi.

E così, a colpi d’acceleratore, si è arrivati dalla strada statale 101 fino a Lecce. E qui l’inseguimento è continuato perché nel frattempo, ovviamente, l’uomo aveva composto tutti i numeri d’emergenza possibili e immaginabili. Via a razzo, allora, anche tre volanti in circolazione in quel momento in città, che si sono messe a caccia dell’auto, facendo bene attenzione a non confondere inseguitore e inseguito.

I malviventi, nel frattempo, avevano già preso la superstrada 613, in direzione di Brindisi, imboccandola dalla tangenziale. Avvertendo – è facile immaginare – i brividi sulla schiena quando hanno sentito accavallarsi il suono di più sirene. Arrivati a una piazzola di sosta all’altezza di Cerano, con polizia di dietro e carabinieri davanti a formare posti di blocco, hanno pensato che l'unica soluzione fosse accostare e lanciarsi oltre la barriera di protezione.  Militari e agenti hanno perlustrato a lungo le campagne, nel tentativo di cercare i due che, però, avevano accumulato un vantaggio che gli ha consentito di volatilizzarsi.

Chi la dura la vince, però. L’auto rubata è stata recuperata. Restano da capire molti aspetti, a partire da come i due siano arrivati a ridosso del comuni del gallipolino. O si tratta di personaggi residenti in quella zona, oppure proprio del Brindisino, ma con un complice che potrebbe averli accompagnati nella zona del furto, per poi allontanarsi con un altro mezzo. 

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