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Cronaca Via Martino Marinosci

Tenta di seminare con lo scooter una volante. E aveva pure la gamba ingessata

Spericolato inseguimento iniziato in via Adriatica e terminato in via Marinosci. Denunciato un 19enne leccese. Non aveva patente e la targa era posticcia, smarrita da un altro proprietario di ciclomotore. Ha anche danneggiato la carrozzeria della pattuglia, nel tentativo di sfuggire al controllo

LECCE – Quando ha visto la volante della polizia ha capito subito le intenzioni degli agenti: fermarlo per un controllo. E giacché sapeva di non avere quasi nulla in regola, ha preferito tentare di seminarli. Il perché, è presto detto: poteva contare sul fatto di avere apposta una targa che non corrispondeva al suo scooter. Insomma, qualora fosse riuscito a tenere distanti i poliziotti e a far perdere le tracce, sarebbe scampato a una denuncia certa, non potendo mai risalire alla sua identità dalle cifre.

Ma così non è stato e la lunga corsa in città di L.M., 19enne leccese, iniziata in via Adriatica, s’è conclusa in via Marinosci, non lontano da piazza Palio. Lì è stato accerchiato e bloccato, anche perché nel frattempo alle sue calcagna si erano messi pure i “Nibbio”, il reparto in moto della questura.

Tutto ciò s’è consumato intorno alle 16,15 di oggi pomeriggio. La volante ha inseguito a lungo quello scooter, modello Energy della Piaggio. E il 19enne, da vero temerario, ha tentato più volte di mettere fuori pista i poliziotti, andando a tagliargli la strada ogni volta che questi riuscivano a raggiungerli e noncurante persino di guidare con la gamba sinistra ingessata per una precedente frattura. Insomma, con il rischio di rompersi magari anche l’altra, tanto che in almeno un’occasione è andato realmente a urtare sulla volante, provocandole un graffio sulla carrozzeria.

Ma quella corsa non poteva certo durare a lungo e nel frattempo, gli agenti in moto, che in quello stesso momento si trovavano in via Garibaldi, vicino alla villa comunale, sentito via radio dell’inseguimento, hanno mollato una Mercedes che avevano appena fermato per un controllo, riconsegnando al volo i documenti all’automobilista e partendo a sirene spiegate per dare manforte ai colleghi.

Ai margini della zona 167, l’inseguimento ha avuto fine. Il 19enne è stato bloccato e condotto in questura, dove i poliziotti diretti dal vicequestore aggiunto Antonio Ingrosso hanno provveduto a eseguire tutte le verifiche del caso, rilasciandolo con una sfilza di denunce a piede libero: resistenza a pubblico ufficiale, guida senza patente, danneggiamento e ricettazione, quest’ultimo reato contestato per via di quella targa posticcia, la quale risulterebbe smarrita (o forse rubata) ad un ignaro possessore di un altro ciclomotore. E buon per il giovane che, ingessato com’è, non ha fatto un volo sull’asfalto durante il tallonamento e che se l’è cavata solo con deferimenti e non con un paio di manette.   

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