La denuncia: "Morta dopo nove ore di attesa". Disposta l'autopsia
Si deve fare luce sul caso di una 72enne che ha avuto accesso al reparto di cardiologia dopo un'attesa interminabile al pronto soccorso. Nove sono i medici indagati in questa fase. Il decesso risale ad alcuni giorni addietro
LECCE – Nove ore d’attesa nel pronto soccorso dell’ospedale “Vito Fazzi” di Lecce. E, all’agognato accesso arrivo nel reparto di cardiologia, ormai, forse c’era davvero ben poco da fare. Qui, Flora Falconieri, una donna di 72 anni con problemi pregressi di salute, è spirata dopo mezzora, forse anche meno. Pare che vi sia arrivata ormai già agonizzante, praticamente in coma. Le manovre attuate non sono servite a strapparla alla morte.
E ora, la famiglia vuole chiarezza, per la donna: perché un’attesa così prolungata prima di entrare nel reparto? Si sarebbe potuto evitare il decesso? Sono queste alcune delle domande più pressanti, che hanno portato a una denuncia. E, oggi il sostituto procuratore Donatina Buffelli, ha conferito l’incarico per un’autopsia.
Il decesso è di alcuni giorni addietro. Risale al 21 luglio scorso. La Procura ha nominato per la consulenza tecnica, svolta in tarda mattinata, il medico legale Roberto Vaglio, lo specialista in anestesia e rianimazione Salvatore Silvio Colonna e lo specialista in cardiologia Giacinto Pettinati.
Nove sono i medici indagati per omicidio colposo, tutti coloro che l'hanno avuta in cura. Un atto formale, in questa prima fase investigativa, che serve proprio a stabilire se vi siano reali profili di responsabilità, e a quali livelli, consentendo agli indagati stessi di nominare loro consulenti di parte. Alcuni di loro l’hanno fatto. Compaiono, dunque, per le difese, i medici Alberto Tortorella, Antonio De Giorgi, Silvano Fracella, Matteo Ciccone.
Gli indagati sono difesi dagli avvocati Francesca Serafini, Alessio Epifani, Massimo Bellini, Luigi Covella, Maria Benevola Petrachi, Alessandra Bello, Carlo Congedo, Corrado Passabì. Bisognerà ora attendere l'esito di tutti gli esami per fare chiarezza nella vicenda.